Spirlì chiude le scuole in Calabria ma i ricorsi al Tar le riapriranno nelle prossime ore

Non c’è due senza tre. Il Governatore leghista Nino Spirlì richiude le scuole pur sapendo che il provvedimento durerà poche ore. La scelta del facente funzioni è in totale contraddizione con la situazione epidemiologica in Calabria che vede l’indice Rt diminuire ulteriormente. Inoltre il Dpcm del Governo Draghi recita altro e non prevede scuole chiuse dove la situazione non è allarmante.

Basti fare riferimento al leghista Luca Zaia in Veneto che ha mantenuto le scuole aperte in zona arancione, non essendoci la rilevanza dei numeri a supporto della chiusura. Ma Nino Spirlì ha deciso di chiudere tutte le scuole da lunedì 8 marzo per due settimane successive, quindi fino al 21 marzo.

Ma, come anticipano tutte le testate calabresi, erano già pronti i ricorsi al TAR il cui esito è scontato, tant’è che anche il Consiglio di Stato in altre occasioni ha bocciato sonoramente il leghista in salsa calabrese. Forti delle precedenti sentenze di annullamento i ricorsi nelle prossime ore, già lunedì al massimo martedì, porteranno ad annullare l’ordinanza del governatore, contraddittoria rispetto alla situazione sanitaria della Regione Calabria ed in contrasto con le norme attuali. Spirlì nelle altre occasioni aveva assicurato che non avrebbe più assunto decisioni non supportate dai dati. Un altro disagio per gli studenti calabresi che torneranno in dad per poche ore, in attesa che il Tar ristabilisca le regole.

Aggiornamento: È partito da Vibo Valentia il ricorso avverso l’ordinanza di sospensione delle attività didattiche in presenza (clicca per leggere).