Aperto il bando di 20 milioni per le Comunità educanti

Questi lunghi ed estenuanti tempi di crisi sanitaria, con tutti i loro stravolgimenti drastici sugli stili di vita, stanno mettendo a durissima prova la capacità di resilienza delle classi di popolazione più fragili. I minori stanno pagando prezzi altissimi, per questo l’attenzione va sempre di più verso di loro con vari tipi di progetti come la riqualificazione di aree gioco pubbliche.

Tante delle azioni di sostegno a favore di bambini e adolescenti si devono al Terzo settore, ossia al mondo delle organizzazioni non-profit dedicate al sociale. È proprio a loro che si indirizza il Bando per le comunità educanti, promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” nel ruolo di soggetto attuatore del “Fondo per il Contrasto della Povertà Educativa Minorile”, per sostenere le “comunità educanti” intese come comunità locali di attori (famiglie, scuola, singoli individui, reti sociali, soggetti pubblici e privati) che hanno, a diverso titolo, ruoli e responsabilità nell’educazione e nella cura dei minori che vivono nel proprio territorio.

Le molte azioni e doveri per una corretta crescita non possono e non devono essere scaricate sulla scuola, ancor meno in presenza di fortissime limitazioni che restringono la capacità di efficace interazione di ogni parte coinvolta, ma ricevere il supporto di tutta la società civile. Ciò è dimostrato anche dal sondaggio commissionato a Demopolis proprio da “Con i bambini”, che dice essere questo il pensiero per il 67% degli italiani intervistati.

Vien da sé che al fianco delle famiglie e dei soggetti istituzionali preposti, i percorsi educativi dell’infanzia e dell’adolescenza debbano essere attuati secondo metodi specifici. Ogni fase evolutiva ha i suoi canali comunicativi: l’infanzia con l’ascolto, il gioco con oggetti semplici quanto fondamentali come una bambola per costruire un senso di responsabilità e di empatia o l’accudimento di un animale domestico; e l’adolescenza con l’instradamento verso regole certe e il consolidamento della propria personalità e del proprio carattere.

I soggetti pubblici o privati che intendono partecipare al bando devono descrivere nello specifico i progetti con i quali intendono creare o rinforzare le attività educative già poste in essere con altri contributi di “Con i bambini” o quelle che verranno, indicando in modo chiaro l’ambito territoriale e gli effetti virtuosi che vi ricadono.

Ma non si pensa solo al beneficiario finale. Infatti, i progetti devono includere la valorizzazione delle professionalità e attitudini delle persone che materialmente lavoreranno a contatto con la comunità di riferimento, con le altre comunità educanti e promuovere ogni azione di sensibilizzazione e diffusione del sapere.

Il bando mette a disposizione un ammontare complessivo di euro 20 milioni di euro (fondi di erogazione ministeriale per il tramite del soggetto attuatore). Le proposte devono essere presentate esclusivamente on line, tramite la piattaforma Chàiros, entro il 30 aprile 2021. Le proposte prescelte in occasione della prima fase di selezione, dovranno poi essere  discusse ed eventualmente ridisegnate insieme all’impresa sociale attuatrice “Con i bambini”.