In Deinas si incontrano la tradizione sarda e l’elettroacustica

La pandemia frena le performance dello spettacolo dal vivo, ma non il cuore degli artisti che continuano a produrre, forse anche con ragioni esistenziali ulteriori. Così, se lo spettacolo teatrale della compagnia Il Crogiuolo, scritto e diretto da Rita Atzeni, Deinas – Quadri della Sardegna pagana – è ancora in divenire e si compone tra i nuraghe e i reperti archeologici che man mano prestano la scena dell’azione, secondo i tempi dettati dalle imposizione anti Covid, esce l’omonimo album musicale che dello spettacolo è la colonna sonora: otto brani composti e suonati da Stellan Veloce e Makika (Carlo Spiga), con la partecipazione di Clara Murtas, registrati tra Sardegna, Roma e Berlino negli scorsi mesi. Seguendo le indicazioni e i passaggi della sceneggiatura dello spettacolo, i brani sono il frutto di un appassionato lavoro dettato dalla necessità di operare un ricongiunzione tra la musica tradizionale sarda e le diverse esperienze musicali di Veloce e Spiga, fatte di bordoni oscuri e rumorosi, suoni ambientali ed esperimenti elettroacustici. Un intreccio dinamico e senza dogmi da cui nascono canzoni vere e proprie, come nella ballata frammentaria S’opu, riadattamento di un antico canto di lavoro.

Stellan Veloce, laureata in violoncello, ha studiato composizione all’Universität der Künste a Berlino e al California Institute of the Arts (CalArts). Compone per teatro, danza ed ensemble e si esibisce come violoncellista e performer. Da dieci anni a Berlino, fa parte del collettivo e piattaforma online di partiture multimediali Y-E-S.org. Lavora con collaboratori e collaboratrici provenienti da diverse discipline come le compositrici Neo Hülcker e Marta Forsberg, la coreografa Sheena McGrandles. In Deinas è sampling, cello, synths, flute.

Carlo Spiga, laureato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Sassari, compone opere che si articolano tra diversi ambiti e medium. Dal 2010 partecipa a Cherimus, associazione che integra arte contemporanea e identità locali, e ha preso parte a numerosi eventi artistici internazionali. Come musicista, sotto lo pseudonimo di Makika, porta avanti un percorso di ricerca musicale nomadico tra canto gutturale, polifonia, strutture ritmiche circolari e ballo, addentrandosi verso le radici più profonde dell’esperienza musicale. Per Deinas è sampling, launeddas, voice, guitar, drums e ha curato la grafica dell’album.

Entrambi i musicisti, per ereditarietà o affinità, hanno una connessione personale con il repertorio e gli strumenti popolari. Le voci, i suoni di launeddas e le chitarre fluiscono naturalmente tra synths e drum machines, come nel Ballu (dighiridah) o nell’Atitu, convivendo con i Mutetus cantati all’aperto, accompagnati solo dal suono delle cicale.

La voce protagonista della maggior parte dei brani è quella di Clara Murtas, interprete di riferimento della musica popolare sarda. Il suo lavoro di rivisitazione, per esempio con il Canzoniere del Lazio, ha sicuramente ispirato la concezione di questo lavoro.

Rita Atzeri, ideatrice dell’intero progetto finanziato dalla Regione Sardegna e Fondazione di Sardegna, è presente in un cameo nel primo brano nell’album.

Il disco può essere acquistato, sia nel formato digitale che come compact disc, inviando una mail a Il crogiuolo  ([email protected]) o, a breve, accedendo al sito del progetto M.D.A. – Lab MigrAzioniD’Arte – Intrecci tra culture nel teatro di domani, all’indirizzo: http://mda-lab.com.