Rivolta a Napoli. De Luca per il pugno duro

Il governatore Vincenzo De Luca vuole il pugno duro contro i faturi della rivolta a Napoli. “Si è assistito a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali”, scrive il governatore della Campania Vincenzo De Luca sugli scontri a Napoli. “Nel nostro territorio si applicavano le stesse ordinanze disposte a Milano e a Roma – aggiunge -. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte, a Napoli c’erano violenze e vandalismo. Si va avanti con il rigore”.

La Digos ha effettuato due arresti per gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti verificatisi nella tarda serata di venerdì a Napoli durante le proteste per le misure covid. Si tratta di due persone, già note alle forze dell’ordine per reati connessi allo spaccio di stupefacenti, residenti nel quartiere Vasto.

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese avverte. “La guerriglia e le aggressioni alle forze di polizia a Napoli nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica”. Anche il vice ministro dell’interno con delega alla Pubblica Sicurezza, Matteo Mauri, ha sottolineato che gli scontri sono un fatto “gravissimo” e ha definito la guerriglie urbana e l’aggressione alle forze dell’ordine “atti criminali” che quindi “così verranno trattati”. Per Mauri “è del tutto chiaro che non si è trattato di una protesta spontanea ma di azioni preordinate, organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell’estremismo politico”.

“Si tratta – sottolinea il vice ministro – di delinquenti che risponderanno per quello che hanno fatto, a maggior ragione perché provano a speculare sulla situazione difficile che si sta vivendo, sia dal punto di vista sanitario sia per le conseguenze sulla vita dei singoli cittadini. La risposta dello Stato sarà adeguata e proporzionata alla gravità dei fatti avvenuti. I responsabili di questi atti vergognosi saranno individuati con rapidità”. A riprova dell’ipotesi di un’azione preordinata, la Digos sottolinea che durante le fasi degli scontri decine di scooter sono stati usati dai manifestanti per ostacolare e ritardare l’intervento delle forze dell’ordine.