Casali del Manco(CS).Uno scrigno di storia, cultura, testimonianze architettoniche.Da rivitalizzare sono i suoi originari insediamenti e riscoprire il ruolo dei borghi.

Antonio FOGAZZARO – Scrittore e Poeta ( Vicenza:1842 – 1911 )

“Dei paeselli di Casarico e di S.Mamette, accovacciati sulla riva come a bere”…! (Da ‘Piccolo Mondo Antico’ di A.Fogazzaro ).

Le originarie località presilane che hanno dato vita al nuovo Comune di Casali del Manco hanno l’impellente necessità di rivivere una nuova fase storica. Pertanto è urgente conferire a questi luoghi decoro e funzionalità socio-produttiva e culturale; così come i piccoli Borghi sono tutti da riscoprire. Sì, sono mete magnifiche, dove resiste un fascino antico e le loro contrade hanno qualcosa di bello e interessante da raccontare e tramandare alle generazioni future.

Sono i baluardi di un territorio dove ricercare serenità e genuinità nei percorsi del gusto. Mete dove vivere una dimensione a contatto con la natura e gli spazi rurali che  ancora resistono.

CASALI DEL MANCO – CS – Scorcio panoramico della Località di Pedace

Un Argomento molto interessante da svolgere, soprattutto alla ripresa, dopo questo tenebroso periodo, imposto dalla pandemia da Covid-19, che può servire da profonda riflessione proprio per rifocalizzare/riposizionare un vero e proprio Protocollo d’interventi sul territorio, capace d’incidere una svolta nel nuovo corso di un Ente Locale che dovrà ridisegnare il proprio ruolo, in una visione e dimensione diversa da quella del passato.

C’è un vero e proprio giacimento di graziosi Borghi nel tessuto comunitario di Casali del Manco, in provincia di Cosenza (sorto dalla fusione delle municipalità: Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta), con oltre i 10.000 abitanti ed un’estensione territoriale di 167 Kmq di cui oltre 120 ricadenti nella Sila Grande, nel Parco Nazionale della Sila (Calabria). La Comunità fa parte del Mab-Unesco (La Riserva della Biosfera). Il suo territorio – va evidenziato – è posto nel cuore del Parco Nazionale della Sila, al centro di un Altopiano tra i più estesi ed importanti d’Europa.

La Variabilità del Paesaggio, le sue Preziose Risorse Naturali, lo Splendore dei Luoghi.

Emozionante veduta di un ramo del Bacino del Lago ARVO DI LORICA – Sila Grande (CS)

Il paesaggio cambia con una puntuale graduazione di dolcezza, e nel mentre stai ammirando una faggeta ti può apparire un bosco di abeti bianchi che dopo un po’ potrebbe trasformarsi in un bosco di pino laricio, di querce e/o di castagno. Una natura incontaminata che va rigorosamente protetta, rappresentando un autentico patrimonio di natura silvestre e di un incomparabile tesoro rappresentato dalla biodiversità. Più in basso, a ridosso della città di Cosenza, si riscontrano i nuovi insediamenti urbani e gli antichi centri storici ricchi di tradizioni, cultura, buona gastronomia, monumenti e chiese.

L’importante Ente Locale casalino, uno dei più estesi e popolati di Calabria, è stato istituito il 5 maggio 2017 ai sensi della Legge Regionale n.11 del 2017( Burc n.40 del 5 Maggio 2017), a seguito dell’approvazione del referendum popolare tenutosi il 26 marzo 2017, il quale prevedeva la fusione dei comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Sebbene nel penultimo comune la consultazione popolare abbia dato esito negativo, si è deciso comunque di accorparlo al nascente comune di Casali del Manco. Il comune include i territori presilani di: Acqua Coperta, Catena, Cicerata, Cribari, Feruci, Iotta, Macchia, Magli, Morelli, Morelli Catena Sottana, Perito, Pizzicarizzia, Scalzati, Schiavonea di Trenta e Verticelli..

Sorgerà un Parco Fluviale, quello del Cardone, per dare impulso alle piccole Comunità Casaline.

Il Fiume CARDONE, affluente di destra del Crati, diventerà un Parco Fluviale Multifunzionale

E’ doveroso mostrare la necessaria attenzione istituzionale ed anche della Comunità tutta a questo che romanticamente e significativamente può definirsi: “Piccolo Mondo Antico Casalino”. Uno scrigno di storia, di tradizioni ancestrali, di angoli d’incanto e preziosi siti di memorie e di ricordi. Un autentico patrimonio inespresso e per molti aspetti dimenticato, visto che le testimonianze sembrano relegate all’oblio che, se non s’interviene in tempi ragionevoli e responsabili, potrà diventare ancora più spesso e indissolubile.

Va ad interessare anche i piccoli centri rivieraschi casalini, per un ritorno al loro originario splendore, la recente proposta di costituzione del Parco Fluviale del Cardone e la Valorizzazione dell’omonima Valle – Idea progettuale avanzata dal rinato Comitato pro-Cardone – recepita dall’Amministrazione comunale, guidata da Nuccio Martire, con Atto Deliberativo unanime del Civico Consesso, lo scorso 3.09.20 e resa esecutiva dal 17.10.20. Dalla realizzazione del Parco Fluviale del Cardone si potrebbe liberare energia e linfa vitale per le Comunità e per i Borghi, che saranno valorizzati e promozionati, restituiti alla loro naturale visibilità, oltre che diventare funzionali e vitali per l’intera Area Casalina.

La rete delle Comunità silane che hanno in Casali del Manco l’Ente Locale di riferimento.

Nello straordinario Altopiano Silano, che ricade nella Sila Grande e nel Parco Nazionale della Sila, molte aree sono comprese nel territori del comune di Casali del Manco, villaggi rurali e località fatate come: Ariamacìna e omonimo lago, Casolesi, Cavaliere, Croce di Magara (in parte), Lorica (in parte), Lorichella, Macchia di Pietra, Mellaro, Neto di Ferrara, Neto di Monaco, Righìo, Righitano, San Nicola, Sculca, Sculchicella, Silvana Mansio, Votturino e omonimo lago, spettacolari luoghi contornati da rigogliose montagne, corsi di acqua purissima, spettacolari laghi, suggestive vette, tra cui monte Botte Donato che, posto ad un’altitudine di 1928 m. s.l.m., rappresenta la vetta più alta della Sila.

Pillole di… Storia.

Un angolo caratteristico dell’ antico BORGO DI MACCHIA – LOC. SPEZZANO PICCOLO – CASALI DEL MANCO (CS)

Sappiamo che in tempi molto remoti la Calabria ospitò Ausoni-Enotri, Osci, Pelasgi, Lucani, Bruzi o Bretti, poi fu colonizzata da Greci e dominata dai Romani. Lo storico e massone Oreste Dito (1866) di Scalea fa risalire l’origine dei villaggi presilani intorno al 193 a.C., quando i Romani fondarono le loro prime colonie, per l’utilizzo dei pini della Sila per le loro possenti navi e per l’estrazione della pece per i loro fabbisogni quotidiani. Nel 975 d. C. per via delle continue scorrerie saracene, molte famiglie provenienti da Cosenza trovarono rifugio nei territori della Presila, incrementando di molto la popolazione dei villaggi preesistenti.

Lo studioso francese, Andrè Guillou descrive la posizione ideale di media collina dei villaggi, lontano dalle zone umide dove era presente la malaria e un territorio più basso rispetto alle zone rigide della Sila.

Tra il 1000 e il 1100 l’Italia Meridionale fu conquistata e unificata dalla famiglia normanna degli Altavilla, Roberto detto il Guiscardo e il fratello Ruggero I. Successivamente Ruggero II suddivise il territorio cosentino in ventidue Baglive, ognuna delle quali faceva capo ad un ufficio per la riscossione delle imposte. Delle Baglive facevano parte i Casali, circa 82 tra paesi e villaggi.

Casali del Manco, ovvero la Continuità Storico-Culturale e Sociale di un Territorio.

Una proiezione del Gran Bosco d’Italia anche nel Territorio Silano di CASALI del MANCO (CS)

I cosiddetti Casali del Manco erano quelli che sorgevano alla sinistra del fiume Crati, se si guardava verso Sud, posti a “manchia”, cioè in una parte più fresca o fredda o poco illuminata dal Sole. Queste Baglive godettero sempre di particolari privilegi, anche fiscali, occupando un territorio demaniale con “Casali Regi”, cioè senza feudatario, soggetti esclusivamente al re, sui quali la popolazione poteva esercitare gli usi civici, cioè poteva servirsene per sostentarsi. Ciò almeno sulla carta, poiché diversi feudatari limitrofi e ricchi privati, grazie anche a funzionari corrotti, costituirono “difese private”.

In quel periodo storico in questi luoghi c’era anche l’Universitas Casalium, che era un Ente per la gestione dei territori della Sila. Ogni Casale aveva il suo Parlamento, che eleggeva il Mastrogiurato, i giudici che collaboravano col Baglivo, e i rappresentanti da inviare al Consiglio dell’Università che si riuniva nella Chiesa Madre di Cosenza. Il Parlamento del Casale si riuniva invece al suono della campana, nella propria chiesa principale o sul sagrato della stessa. Questa importante attività politico-culturale per le popolazioni locali, continuò fino ai primi del 1800, dove in ognuno dei Casali si svolgevano regolari assemblee pubbliche, che antichi atti notarili certificavano e registravano, attraverso la scrittura di verbali e delibere, interventi e decisioni, che ancora oggi testimoniano la forte partecipazione e vivacità delle diverse comunità locali.

Da Casali del Manco (CS), 22.10.2020