Termoscanner: cosa cʼè da sapere per oltrepassare i varchi senza stress

Il termometro infrarossi è ormai diffuso negli aeroporti, si utilizza sui mezzi pubblici e presso le stazioni. Viene impiegato per misurare la temperatura corporea allʼingresso delle attività commerciali, nei teatri e nei cinema. È pressoché ovunque: si è parlato di utilizzarlo perfino a scuola. Recentemente, però, il ministro dellʼIstruzione Lucia Azzolina ha precisato che “la misurazione della febbre, della temperatura in via precauzionale va fatta a casa”. Con lʼattesa riapertura degli istituti scolastici a settembre, saranno i genitori a doversi assumere la responsabilità di “misurare la temperatura prima, per evitare di contagiare poi”, ha affermato il ministro. Il termoscanner, chiamato anche termometro a distanza o termometro infrarossi, è – assieme alle termocamere – un dispositivo sempre più diffuso e rappresenta, nellʼattuale situazione post emergenza coronavirus, il lasciapassare per poter svolgere quasi tutte le attività quotidiane. Tramite un insieme di tecnologia hardware e software, il dispositivo in questione è in grado di rilevare le radiazioni termiche emesse dal corpo umano, convertendole nel valore corrispondente alla temperatura corporea. Per la rapidità di visualizzazione del dato termico e lʼassenza di contatto fisico – è sufficiente puntare lo strumento a infrarossi sul volto delle persone – il termometro a distanza è diventato in breve tempo uno fra i più ricercati gadget tecnologici a livello globale. Nonostante ciò, è bene ricordare che, come ogni strumento sofisticato di misurazione della temperatura, anche il termometro infrarossi può essere soggetto ad un certo margine di errore.

Quanto sono affidabili i termoscanner?

Lʼaccuratezza di lettura sia delle termocamere che dei modelli a pistola si attesta attorno ad un grado, un grado e mezzo. Su tali variazioni potrebbero incidere dei fattori esterni, soprattutto nel caso di una trasmissione o rifrazione delle radiazioni termiche. Pertanto, nellʼevenienza in cui dovesse essere rilevata una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi Celsius, saranno indispensabili ulteriori accertamenti per escludere che si possa esser trattato di un semplice errore, ossia un falso positivo. In particolar modo, per quanto riguarda i minori, va fatta attenzione alla “febbre da calura: unʼalterazione della temperatura che colpisce i bambini nei giorni di canicola e che può complicare i controlli anti-Covid con il termoscanner”, ha riferito allʼAdnkronos il pediatra Italo Farnetani, docente della Libera Università Ludes di Malta.

A proposito dellʼaffidabilità del termometro infrarossi, fin dallʼinizio del lockdown – nel corso del quale era stato utilizzato prevalentemente allʼingresso dei supermercati – si è aperto un dibattito su cui andrebbe fatta chiarezza. La questione, in realtà, è piuttosto semplice. Va tenuto presente che il termoscanner non è ideato per la misurazione della febbre, bensì della temperatura corporea: non si tratta di sinonimi, in quanto una persona potrebbe presentare una temperatura elevata, senza necessariamente trovarsi in uno stato di salute equivalente alla febbre. Nello specifico, il termometro a distanza serve per rilevare la temperatura della pelle, anziché quella interna che è legata alla febbre. Ad esempio, nel caso di una prolungata esposizione solare, sarebbe piuttosto probabile che un controllo eseguito con il termometro infrarossi rilevi unʼanomalia termica, ovvero temperatura superiore ai 37,5 gradi Celsius. In considerazione di questo, ed altri fattori che potrebbero contribuire ad innalzare la temperatura dellʼepidermide, è doveroso effettuare una successiva verifica con il termometro classico. In sintesi, il termometro infrarossi è affidabile per rilevare la temperatura epidermica del corpo, anche se con un margine di errore. È inoltre uno strumento utile ad individuare quasi istantaneamente eventuali irregolarità: dopodiché, tali eccezioni andranno confermate dal personale medico con una specifica analisi.

Termoscansione e privacy: i dati vengono registrati?

Relativamente alle telecamere termiche, diffuse soprattutto negli aeroporti e presso le stazioni, va sottolineato che alcuni modelli sono predisposti anche per il riconoscimento facciale di coloro che attraversano il varco infrarossi. “Occorre fare una precisazione: le termocamere sono sistemi di acquisizione video che possono avere un impatto sulla privacy, ma non possono essere paragonate a un sistema di riconoscimento facciale vero e proprio”, ha dichiarato lʼavvocato Marco Soffientini, esperto di privacy e diritto delle nuove tecnologie. Per tale motivo, essendo in presenza di dati personali, i titolari del trattamento delle informazioni riguardanti lʼacquisizione video del volto – anche se ciò non permette una diretta identificazione della persona – devono attenersi alla normativa vigente, nel rispetto dei principi stabiliti dallʼarticolo 5 del Regolamento europeo UE 679/2016. Secondo lʼAutorità Garante, non è ammessa la registrazione del dato riguardante la temperatura corporea: questʼultima, se associata allʼidentità personale, costituirebbe un trattamento dei dati personali in base a quanto stabilito dallʼarticolo 4 del sopraccitato regolamento. Pertanto, anche in presenza di telecamere termiche con analisi del volto, è consentito registrare esclusivamente il superamento – o meno – del varco, senza tralasciare di fornire una dettagliata informativa sulla privacy ai diretti interessati. Per saperne di più: la questione della privacy in relazione alla termoscansione sarà approfondita nel Secsolutionforum, il dibattito digitale dedicato alla sicurezza industriale che si svolgerà il 23-24 settembre 2020.

Flora Liliana Menicocci