Giallo a Palermo: alla polizia non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa

La Procura palermitana valuta l’apertura di un’inchiesta dopo il nubifragio che mercoledì ha messo in ginocchio la città. Decine di auto travolte dall’acqua o rimaste intrappolate nei sottopassaggi della circonvallazione allagati, strade trasformate in fiumi in piena, persone costrette a mettersi in salvo abbandonando le vetture sospinte via dalla pioggia. L’indagine dovrebbe accertare eventuali responsabilità nell’assenza di misure necessarie a prevenire e fronteggiare l’emergenza meteo che potrebbe aver ucciso due persone.

Oltre 300 interventi, molti dei quali ancora in corso, e lo sgombero di diverse abitazioni. È il bilancio dell’attività svolta da ieri a Palermo dai pompieri in seguito alla bomba d’acqua che si è abbattuta sulla città e che ha messo a dura prova tutte le squadre in servizio al comando provinciale. I Vigili del Fuoco hanno fatto evacuare diverse palazzine a rischio di crollo tra via Marabitti e via Spedalieri. In alcuni edifici sono presenti delle crepe vistose all’esterno e i residenti non sono riusciti a chiudere le porte d’ingresso.

Le squadre dei vigili del fuoco, coordinate dal comandante provinciale Agatino Carrolo, sono impegnate oltre che nei sottopassi di viale Regione Siciliana, dove un testimone ha segnalato che due persone sarebbero rimaste intrappolate all’interno dell’abitacolo di un’auto sommersa dall’acqua e dai detriti, anche nella zona di Baida dove un torrente di acqua e fango ha trascinato diverse vetture per centinaia di metri. Sino ad ora agli organi di Polizia non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa. Il “giallo” potrà essere risolto solo in seguito al dragaggio completo dell’acqua e all’ispezione delle auto.