Milano. Arrestato Nicola Ferrara “Issa” per istigazione e apologia del terrorismo

È stato arrestato per avere divulgato mediante i social messaggi di propaganda dello Stato Islamico. In manette è finito Nicola Ferrara, italiano di 38 anni. L’uomo è stato bloccato a Milano dai Carabinieri del Ros. Ferrara, radicalizzato sin dal 2015 con il nome di Issa, e in contatto con altri estremisti, secondo l’accusa istigava i propri interlocutori ad abbracciare “il jihad globale” contro tutti gli infedeli. L’accusa ipotizzata nei suoi confronti è istigazione e apologia del terrorismo, aggravato dalla minaccia internazionale e dal proselitismo nei confronti dell’Isis e dalla diffusione delle dottrine pericolose tramite internet.

In un’intercettazione del 27 marzo Nicola Ferrara, originario di Bari e residente a Milano, avrebbe commentato che l’emergenza coronavirus “è una cosa di Allah, una cosa positiva” perché “la gente sta impazzendo” e per i non musulmani “tutto l’haram adesso è difficile farlo” cioè sono stati “tolti loro i vizi quali fumare, bere e andare in giro, che caratterizzano il loro stile di vita”. Emerge dall’inchiesta dei pm Alberto Nobili, Piero Basilone e Leonardo Lesti, che ha portato all’ordinanza firmata dal gip Guido Salvini.

Issa, nel capoluogo lombardo, frequentava l’associazione culturale Al Nur, di orientamento sunnita, e alcuni minorenni che pregavano nello stesso centro di via Chiarissimi, che cercava di indottrinare. “Siamo noi che dobbiamo lottare contro queste persone qua, loro non vogliono che tu adori Allah” dice ad un ragazzo di 17 anni in una conversazione intercettata dagli investigatori e contenuta nell’ordinanza firmata dal gip Salvini. Al diciassettenne Ferrara si mostra come un “radicalizzatore mascherato da sapiente”, gli consiglia di seguire gli insegnamenti di Naik Zaker, un radicalizzatore, come si legge negli atti, che “attualmente si troverebbe in Malesia da dove avrebbe fatto arruolare numerosi giovani nelle file dello Stato Islamico”. Dal proselitismo di Ferrara, scrive il gip, emerge il suo “odio verso gli ebrei, colpevoli di attaccare l’Islam, e l’odio della croce, simbolo del cristianesimo”. Parla con il ragazzo anche “di come raggiungere i territori di conflitto, nello specifico l’Afghanistan”. Issa avrebbe portato avanti un’opera di diffusione di immagini, audio e video di matrice terroristica su internet, in particolare su Facebook, con il profilo “Issa Ferrara”, e sulla piattaforma “Soundcloud”. Immagini di Bin Laden, delle Torri Gemelle, di Al Bagdadi, di foreign fighters, di donne col mitra in mano, di bambini armati che giurano di uccidere i “miscredenti”.