Coronavirus fase 2 è anche il lasciapassare per i comizi di piazza come piacciono al leader della Lega Matteo Salvini

I due mesi di lookdown imposti per contenere l’emergenza contagio Coronavirus sono stati un vero “inferno” per tutti gli italiani. In maniera responsabile ogni cittadini (al netto di qualche irresponsabile) non ha disatteso le disposizioni del Governo e questo ha consentito di mettere in essere la fase 2 che, inutile ripetere cosa significa, dovrebbe riportare lentamente il Paese alla normalità. Da lunedì 18 maggio, giorno dell’avvio della fase 2, già si intravede un moderato entusiasmo nel quotidiano dei cittadini potendo recarsi dal barbiere, parrucchiere, estetista, prendere il caffè al bar o andare in pizzeria e al ristorante, sempre con le dovute protezioni e precauzioni. Finalmente, si potrebbe dire, sono finite anche le sofferenze del leader della Lega che può tornare a fare campagna elettorale nelle piazze, l’evento che più di ogni altro rappresenta il Cavallo di battaglia di Matteo Salvini. Dal due giugno l’ex Ministro degli Interni riaprirà ufficialmente la campagna elettorale in una Piazza di Roma e dirà cosa non ha fatto il Governo nei confronti degli italiani colpiti dalla Pandemia COVID-19.

Accuserà, ne siamo certi, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di essere debole con l’Europa e di non difendere gli interessi degli italiani nei confronti dell’UE. Griderà (per l’occasione, ne siamo sicuri, si toglierà la mascherina) che fino ad ora sono stati distribuiti soltanto “bruscolini” ai cittadini che hanno perso il lavoro e agli imprenditori piccoli, medi e grandi. Dirà anche ciò che si dovrà fare affinché l’Italia riparta.

Infine dirà, sempre Salvini, che questo Governo non votato dagli italiani è “incapace” di gestire una simile fase e di conseguenza deve andare a casa. COVID-19 ha contagiato e ucciso milioni di Cittadini ma non è riuscito a cancellare la memoria di ognuno. Elezioni politiche 4 marzo 2018, nessun governo è stato eletto dagli italiani. La Lega, guidata da Matteo Salvini, (17% dei consensi) abbandona il centrodestra e forma il Governo con il M5s (32% dei consensi). Salvini, Ministro degli Interni, inizia a percorrere l’Italia in lungo e largo e in ogni Piazza il suo slogan era: porti chiusi per evitare l’ingresso degli ex comunitari. Alla vigilia del varo del Def e bloccare l’aumento dell’IVA. Salvini mette in “scena” la rottura con Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio) per rompere l’alleanza di Governo. Una mossa che lo salvaguarda dal mettere in essere provvedimenti economici impopolari. L’alleanza di Governo (M5s – Lega) era inattaccabile però Salvini l’ha mandata a casa. Oggi il leader della Lega sarebbe ancora Ministro ed avrebbe potuto gestire direttamente l’evento Coronavirus e la Pandemia. Avrebbe potuto mettere in essere tutti i provvedimenti che, a suo modo di pensarla, non sta producendo l’attuale Governo nei confronti degli italiani. Avrebbe potuto eliminare, nei diciotto mesi in cui è stato Ministro degli Interni, la burocrazia che ancora oggi esiste e che rappresenta un vero sbarramento per fare arrivare nell’immediato milioni e miliardi di euro alle imprese piccoli, medi e grandi. Avrebbe potuto ristorare con migliaia di euro tutti gli artigiani ed i cittadini senza lavoro. Manifestare è sinonimo di libertà di ogni Paese democratico. Il Dire non equivale al Fare, e dalle Piazze non si governa. Se ne faccia una ragione Matteo Salvini, e anche Giorgia Meloni, gli italiani in questo momento vogliono soltanto risposte alle loro esigenze ampliati a dismisura da COVID-19, risposte che possono arrivare soltanto dal Governo in carica. Il domani è tutto da scrivere.