In Gran Bretagna il prodotto interno lordo crollerà quasi di un terzo: Brexit più Covid-19 disastro economico

E’ disastro economico per la Gran Bretagna. Il suo prodotto interno lordo (Pil) crollerà quasi di un terzo nella prima metà dell’anno, stima la Bank of England. Una caduta che rappresenta un colpo durissimo all’economia britannica, un combinato micidiale tra Brexit e Covid-19.

Lo scenario è ancora più cupo dei crolli attesi nel resto d’Europa, con l’economia dell’eurozona in flessione del 7,75% nel 2020 secondo le previsioni di primavera pubblicate mercoledì dalla Commissione Ue. Il Comitato di politica monetaria della banca centrale guidato da Andrew Bailey ha deciso di mantenere il tasso di interesse principale invariato al minimo storico dello 0,1% e ha optato per un’ulteriore espansione del programma di acquisto di obbligazioni.

Nella nota che accompagna le decisioni di politica monetaria la banca ha avvertito che il Regno Unito deve prepararsi ad un “fortissimo calo” nella prima metà dell’anno e che ci sarà un “sostanziale aumento” della disoccupazione, al di là dei lavoratori che sono stati mantenuti in aziende grazie al Job Retention Scheme, il programma di mantenimento del lavoro del governo. Nel complesso l’economia britannica potrebbe ridursi del 14% quest’anno, più del 9,5% previsto per l’Italia dall’Unione europea. Ma dipenderà da quanto tempo le attuali restrizioni sull’economia e la società rimarranno in vigore. Le ipotesi della Bank of England si basano sull’eliminazione graduale sia dello schema di licenziamento che delle linee guida per il distanziamento sociale tra giugno e la fine dell’anno. Inoltre, non si tiene conto di una seconda ondata di infezioni.