Come mantenere benessere e vitalità in 4 step

Nonostante oggigiorno la popolazione umana disponga di risorse e condizioni sanitarie di gran lunga superiori a quelle di una volta, il nostro organismo rimane comunque esposto al rischio di contrarre molte malattie. Sebbene l’età media si sia di gran lunga allungata, fattori come l’inquinamento, l’abuso di farmaci, droghe e bevande alcoliche, nonchè la continua esposizione ad agenti inquinanti quali tossine alimentari e pesticidi, smog da polveri sottili ed inquinamento elettromagnetico, nuovi virus, batteri e protozoi, a cui il nostro corpo è continuamente soggetto, hanno fatto sorgere patologie che fino a 100 anni fa erano perlopiù inesistenti.

Parliamo della sempre più crescente comparsa dei tumori così come delle patologie autoimmuni, malattie che nell’ultima decade stanno affliggendo soprattutto le popolazioni occidentali, quelle che per condizioni economiche e igieniche dovrebbero in teoria essere meno soggette a molte di queste e altre condizioni patologiche. In rete circola praticamente di tutto, ma a chi dare retta se non alla medicina ufficiale? Certi che l’approccio scientifico sia l’unico realmente affidabile poiché supportato da migliaia di studi specifici che ne attestano senz’ombra di dubbio la validità, possono comunque essere messi in atto alcuni accorgimenti coadiuvanti il nostro normale stato di benessere e salute. Qui gioca un ruolo fondamentale l’omeostasi dell’organismo, ossia quella capacità di autoregolazione che consente all’essere vivente di mantenere un corretto ambiente interno a dispetto delle variazioni dell’ambiente esterno.

4 semplici consigli per mantenere il benessere

Se vogliamo supportare il sottile equilibrio che fornisce al corpo la necessaria resilienza nei confronti degli “insulti” di cui sopra, è importante attuare un approccio meticoloso senza tralasciare nulla al caso.

1) L’Alimentazione, niente è più vero della frase “noi siamo ciò che mangiamo” poichè, quello che ingeriamo, influisce internamente (e quindi direttamente) sull’ambiente in cui il nostro organismo dovrà agire per compiere al meglio tutti i suoi processi. Intossicare il corpo con alimenti confezionati pieni zeppi di additivi artificiali, tossine di vario tipo o altri ingredienti spazzatura, non fa altro che peggiorare l’efficienza del sistema immunitario rendendolo più debole ai vari aggressori esterni. Il consiglio è quindi quello di mangiare cibi non elaborati (quelli che la natura ci offre), possibilmente biologici o comunque non addizionati con sostanze artificiali.

2) L’esposizione ai raggi solari, sembrerà uno scherzo ma uno studio ha dimostrato come alcune popolazioni dell’equatore non sviluppino molte delle malattie che affliggono l’occidente. Una insufficiente esposizione senza filtri ai raggi solari (basterebbero 15 minuti al giorno) influisce negativamente sui livelli di vitamina D, micronutriente importantissimo coinvolto nei meccanismi di autoregolazione del sistema immunitario. Come dimostrato in uno studio dell’Università di Copenaghen, ridotti livelli di vitamina D3 inibiscono le capacità di attivazione del nostro sistema immunitario impedendo alla cellule T di reagire e combattere le infezioni più gravi che aggrediscono l’organismo. Il consiglio è quello di passare quotidianamente un pò del nostro tempo al sole avvelendosi anche, quando necessario, di integratori specifici come i cosiddetti prodotti nutraceutici.

3) L’attività fisica costante, dalla passeggiata quotidiana alla pratica sportiva intensa ma non troppo prolungata il risultato è sempre lo stesso, il movimento fa bene! E’ importante quindi mantenere uno stile di vita attivo al fine di stimolare il metabolismo e soprattutto evitare che il sistema linfatico sia soggetto a stagnazione che impedisce l’eliminazione delle tossine.

Quarto ed ultimo consiglio, lo stress, evitiamolo! Se è verò che gli impegni e le preoccupazioni quotidiane tendono a generare notevole stress psicofisico che interagisce negativamente sul nostro stato infiammatorio, aumentandolo, e con le nostre difese immunitarie, abbassandole, è anche vero che spesso e volentieri continuiamo ad agitarci anche quando non se ne ravvede la necessità.

Il suggerimento in questo caso è quello di imparare ad ascoltarci rimandando subito l’attenzione alla nostra respirazione (inspirazione ed espirazione), una pratica che inizialmente può sembrare banale ma che in realtà produce un profondo stato di rilassamento che giova al mantenimento della vitalità e del benessere.