Coronavirus, Laboratorio Crotone: utilizzare anche le strutture sanitarie private esistenti in Città

I cittadini crotonesi non disattendendo le ordinanze del Presidente del Consiglio e della presidente della Regione e, fatta eccezione da parte di qualche singolo per motivi di approvvigionamento alimentare o sanitario, evitano di circolare per le vie cittadine. Le strade principale che solitamente sono intasate dal traffico delle macchine che si incrociano con i pedoni, in questi giorni appaiono completamente deserte come si può notare dalla foto. Il pericolo del contagio da Covid-19 è considerato nella sua dimensione anche mortale e si cerca di evitarlo. Crotone ha una sola struttura pubblica sanitaria che deve servire l’intera provincia. Solitamente nell’ordinario quotidiano l’Asp è già insufficiente per soddisfare le esigenze cliniche dell’intera provincia. Il Coronavirus ha ampliato a dismisura l’inadeguatezza. In questi casi ogni struttura sanitaria privata esistente nella provincia dovrebbe essere utilizzata per alleggerire il carico dell’Asp provinciale. Di tale esigenza si è fatto portavoce anche il Movimento politico “Laboratorio Crotone” che attraverso un comunicato stampa afferma: “Ogni giorno i numeri dei contagi a Crotone crescono. L’appuntamento delle 18 è una scure sulle teste dei cittadini che attendono impazienti che quel numero si blocchi. Mentre una certa informazione più sensazionalistica rincorre lo scoop del bollettino nero. Noi non ci stiamo! Mentre raccomandiamo a tutti, noi compresi, di adottare tutte le raccomandazioni possibili ci auguriamo che si agisca sempre meglio per mettersi al sicuro. Tutti stiamo rinunciando ogni giorno a pezzi della nostra libertà rientrando in ordinanze sempre più limitanti che costringono fisicamente noi cittadini nelle nostre case. Speriamo che tutti possano vivere questa assenza di libertà nel modo più sereno possibile avendo fiducia nelle istituzioni che operano per il bene della collettività. Ed è su questo che vogliamo puntare l’attenzione. Mentre viene chiesto uno sforzo sempre maggiore alla popolazione si dovrebbe insistere per fare dei tamponi a tappeto per agire in modo oculato e non aspettare e rincorrere le emergenze. Non è possibile fare forza solo sul lavoro dei reparti già provati, occorre fare prevenzione e sapere dove e come agire perché domani è già troppo tardi. Grazie alla collaborazione di aziende private e associazioni cittadine stanno arrivando donazioni che potrebbero andare a coprire i costi di questi tamponi. Occorre riscoprirsi comunità e agire, per una volta, uniti. La posta in gioco in questa partita sono le nostre vite e quelle dei nostri cari. Le vittime sono nostre sia che con loro abbiamo rapporti di consanguineità che siano perfetti sconosciuti. Non è ammissibile che ancora non si ricorra a tutte le strutture presenti in città e in provincia. Il gruppo Marrelli ha ricavato 4 posti in terapia intensiva nelle sale operatorie ha medici e professionalità che potrebbero andare in soccorso ai meravigliosi medici, infermieri e operatori sanitari del nostro ospedale cittadino. Occorrerebbe potenziare lo scambio di informazioni tra l’unità operativa covid, centro per la rilevazione dati, con il 118 e medico curante. Curare bene questo primo approccio renderebbe più snello il lavoro di tutti gli attori e garantirebbe una percezione di maggiore tutela nei pazienti. Se questo è il tempo della quarantena e del #iorestoacasa vuol dire che è anche il tempo di #nienteburocrazia ma #solosalute #insiemeperlavita”