Liberati Luca Tacchetto e la sua amica Edith Blais

Si trovano attualmente a Bamako, la capitale del Mali, il connazionale Luca Tacchetto e la sua compagna di viaggio canadese Edith Blais. I due sono stati liberati venerdì dopo 15 mesi di prigionia. La missione Onu in Mali ha spiegato che i due “sono stati ritrovati venerdì pomeriggio nei pressi di Kidal, sono in buone condizioni e adesso sono in sicurezza a Bamako”. Luca ed Edith erano stati rapiti in Burkina Faso nel dicembre del 2018 mentre erano impegnati in un viaggio turistico nella regione del Sahel. Poi, erano stati trasferiti in Mali, da uno dei gruppi di contrabbandieri in contatto con milizie jihadiste che da anni sono presenti nella regione. Milizie che da tempo si sono affiliate all’Isis e ai gruppi che negli anni hanno lavorato con Al Qaeda. I due erano partiti in auto il 20 novembre 2018 da Vigonza, in provincia di Padova, dove vive la famiglia di Tacchetto. Il loro piano era arrivare in Togo per collaborare come volontari alla costruzione di un villaggio. I due erano riusciti ad arrivare in auto in Burkina Faso dopo avere attraversato Francia, Spagna, Marocco, Mauritania e Mali. Il 15 dicembre, il giorno prima della scomparsa, erano stati nella città di Bobo-Dioulasso ospiti del francese Robert Guilloteau, un pensionato di 64 anni che si era trasferito nel paese africano dieci anni prima, dopo avere fatto l’agricoltore a La Rochelle. I due erano ripartiti la mattina seguente. Erano diretti prima alla moschea di Bobo-Dioulasso e poi verso la capitale Ouagadougou, dove dovevano presentarsi all’ufficio immigrazione per chiedere un visto valido per Togo e Benin. Ma in quell’ufficio non sono mai arrivati. I governi di Canada e Italia avevano chiesto subito aiuto alle forze di sicurezza del Mali e del Burkina, ma anche al governo e ai servizi di sicurezza francesi. La Francia mantiene nella regione una forza militare anti-terrorismo impegnata a combattere proprio quei gruppi che potrebbero essere dietro il rapimento dei due giovani. Corinne Dufka, direttrice di Human Rights Watch per l’Africa Occidentale, al New York Times ha confermato che i due da tempo erano stati trasferiti in Mali. I loro rapitori avevano attraversato il confine non più tardi del gennaio 2919, ovvero poche settimane dopo il rapimento. Al New York Times un funzionario americano informato del rilascio ha detto che i due sono stati liberati venerdì a Kidal, nel Nord del Mali, e che non è ancora ben chiaro quale gruppo li abbia catturati e chi li abbia poi tenuti in ostaggio.