Sette morti ma per nessuno di loro c’è la certezza che sia stato il coronavirus

La Repubblica nella sua edizione online sottolinea come “sono 7 le vittime da coronavirus in Italia. Anche se sarebbe più opportuno dire “con” il coronavirus. Nel senso che per nessuno di loro c’è la certezza che sia stato il virus nato in Cina a ucciderli”. In effetti le persone decedute presentavano patologie pregresse importanti con un quadro clinico compromesso ed in età avanzata. “Il primo caso reso pubblico, un pensionato di 77 anni di Vo’ Euganeo, era già ricoverato da oltre dieci giorni all’ospedale di Schiavonia, nel Padovano, per precedenti patologie, quando è morto il 21 febbraio” scrive il quotidiano. “Mentre il secondo decesso annunciato in realtà risale a prima: un’altra pensionata, 77 anni anche lei, è stata trovata morta il 22 febbraio nella sua casa di Casalpusterlengo, nel Lodigiano. Solo post mortem è stato fatto il test, risultato positivo, ma anche lei aveva patologie pregresse”. “Idem per la terza vittima – aggiunge Repubblica – Si tratta anche in questo caso di una donna anziana, ricoverata a Crema in oncologia, quindi anche lei con una situazione già seria”. “Il quarto decesso, il terzo in Lombardia, è un bergamasco di 84 anni ricoverato al Papa Giovanni XXIII”. “La quinta vittima italiana del coronavirus era residente a Caselle Landi, un centro di circa 1.500 abitanti della provincia di Lodi. L’uomo aveva 88 anni”. Stessa osservazione viene fatta per la sesta vittima morta all’ospedale Sacco di Milano. “Si tratta di un ottantenne di Castiglione d’Adda. Giovedì scorso era stato portato dal 118 all’ospedale di Lodi per un infarto, stesso giorno in cui era arrivato il 38enne che è stato il primo paziente risultato positivo al virus. L’ottantenne è stato ricoverato in rianimazione e poi, risultato positivo al virus, trasferito al Sacco di Milano dove è deceduto”. E per la settima vittima.- “E’ un 62enne del Lodigiano, morto alle 18.30 di lunedì 24 febbraio dopo essere stato trasferito dal lodigiano nel fine settimana all’ospedale Sant’Anna di Como, perché risultato essere positivo al test sul Coronavirus. Il 62enne era residente a Castiglione d’Adda (Lodi) ed era già dializzato con patologie croniche. L’uomo era stato trasferito dal personale di Areu di Como nella notte tra venerdì e sabato. Nelle ultime ore le condizioni del paziente sono peggiorate tanto da trasferirlo in terapia intensiva”.