Coronavirus a Bologna il sindaco Merola istituisce un gruppo di lavoro

Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha deciso di istituire un gruppo di lavoro per monitorare la situazione legata alla diffusione del coronavirus e seguirne l’evoluzione, dopo i casi accertati in Lombardia e Veneto, pur in assenza di contagi nel territorio del Comune di Bologna e in generale in Emilia-Romagna. Il gruppo di lavoro sarà in seno alla Direzione Generale del Comune e sarà composto da assessori e tecnici. Lavorerà a stretto contatto con le altre istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Azienda Usl di Bologna che ha recepito l’ordinanza del Ministero della Salute, emanata ieri, venerdì 21 febbraio, con le misure preventive per contrastare l’epidemia di Covid-19. L’ordinanza è rivolta a tutte le persone che negli ultimi 14 giorni hanno fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Oms: per queste persone l’autorità sanitaria territorialmente competente provvede all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, oppure di misure alternative ugualmente efficaci. Chi è rientrato dalle aree della Cina interessate dall’epidemia deve comunicarlo al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna. Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti che presentano sintomi collegabili al coronavirus non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi, ma contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118. L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale (in allegato) per affrontare il rischio di contagio da coronavirus. Si tratta di semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini. Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con una banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol. Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, il decalogo ricorda che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.