Non ne vale pena

(Tratto da Blu Oltremare) Romanzo in cantiere Arriva il momento che ti rendi conto dei giorni che passano veloci e delle distanze che in essi restano, e ti scoraggi, ti arrendi dinanzi a un alto muro. Ma, Tu ! Invece sei qui, in quei miei pensieri che quando mi raggiungono, sono come un branco di lupi che cacciano per divorare. Perché sei qui? E’ una domanda oggi più che mai ricorrente, più sovente, più devastante; perché a questa domanda l’unica risposta la potrebbe dare il cuore. Perché sei qui? Perché è lui a volerlo, è lui a volere ancora farti vivere e per farlo si serve dei momenti vissuti, delle emozioni, della felicità dello stare assieme …. È un incanto che spaventa, fa paura. O semplicemente perché forse non posso fare a meno di pensare alle cose che vorrei fare, a ciò che vorrei dire. Per quanto faccia finta di nulla, che è tutto normale, è del rimanere condannato a vivere entro le distanze, che non lasciano speranza ma neanche l’illusione di un approssimarsi , mentre tu sei lì irraggiungibile, lontana come un sogno che si vorrebbe realizzato. Mi raggiungi sempre in tutti i miei ovunque, mi raggiungi sempre con le tue scorciatoie, con le poche parole che solo tu sai, è come quando sto lavorando e alla radio trasmettono la mia canzone: “ Amapola “ cantata da Natalie Cole ! La ricordo a memoria, la canticchio anche stonatamente … Quella canzone … e allora comincia a muoversi un piede, poi canticchio a occhi chiusi con un microfono che è la tua immagine. In poco tempo mi perdo e quasi surrealmente balliamo assieme.. mah! Allo stesso modo il più delle volte mi prende il pensiero di te e immancabilmente Tu arrivi, come un uragano, scompigli e confondi, a me escono parole tenute lì in quella nostalgia chissà da quanto tempo arrivi e sei qui, in questo mare che ti accoglie, sei qui vestita d’infinito, di questo mondo mio. Sei qui e rimani dentro le parole, sei lì come ogni giorno dentro i pensieri e parole mai dette, le stesse che ti danno forme e colori mentre gli occhi ti osservano cambiare come un cielo più di no che di si! Ma è un sogno o semplicemente quella strana sensazione di esistere o solamente la dolce amara sensazione di quando si trova qualcosa che da tempo non trovavo; so che mi appartiene è solamente mia, anzi forse da sempre mia, lontana, lontana! Addolcita dalla malinconica attesa di un qualcosa che mai più accadrà. Ora che sei qui ! I miei demoni notturni si placano, e torna la serenità come dopo un temporale. Il cuore mi suggerisce di allungare le braccia a cercare, cercarti sempre anche quando le mani non ti raggiungono! Ho smesso di fare questo sogno ormai da tempo, ha fatto male solo che a me stesso e così quando tra la folla mi giro a cercare i tuoi occhi trovo le distanze che sembrano o sono infinite che annullo con quel mio solitario – ti amo – sussurrato in mente quasi come una preghiera. E vorrei dirti, in qualche maniera che ti sento viva e sognante in me, nonostante il lezzo della nausea, e il dolore di quel malinconico prendere coscienza: come due rette parallele non si incontreranno mai più! Cercarti sempre, anche quando le mani non possono raggiungerti … ma ho smesso di crederci, pensarci, sperare che il vuoto si colma. Ma il cuore, sciocco, ama la speranza! Pensavo tempo fa a quel giorno in cui sarebbe arrivato un “ scusami “ a come mi sarei sentito, quale significato dargli, la valenza quello che ho sentito allora è stato solo che gelo, il gelo dell’anima.