Con la Brexit addio all’Erasmus

Londra lascia con l’amaro in bocca gli universitari europei. La Camera dei Comuni ha detto no alla prosecuzione certa all’Erasmus+, la piattaforma che include anche il celebre programma europeo di scambio di studenti tanto amato dai giovani universitari di tutta Europea. Nell’ambito delle votazioni dell’accordo Brexit che il premier Boris Johnson ha stretto lo scorso ottobre con l’Unione Europea, il Parlamento di Londra ha votato – 344 a 254 – contro l’emendamento “New Clause 10” del disegno di legge, presentato dalle opposizioni, che, qualora fosse passato, avrebbe imposto al governo di continuare a negoziare la piena appartenenza nel Regno Unito al programma Erasmus+ anche dopo il 2020, quando finirà l’attuale ciclo già finanziato e soprattutto quando Londra uscirà dall’Ue. Invece la maggioranza del governo Johnson ha detto di no.

Il governo smentisce l’addio all’Erasmus, almeno per ora

Il sottosegretario all’Istruzione e parlamentare conservatore Chris Skidmore ha sottolineato che “il voto non significa la fine della partecipazione del Regno Unito al programma Erasmus+ dopo che avremmo lasciato l’Ue. Ne parleremo nei futuri negoziati con l’Ue. Abbiamo grande stima dello scambio internazionale di studenti”. Un altro deputato conservatore, Michael Fabricant, sostiene di aver votato contro solo perché “una costrizione simile ci avrebbe legato le mani nei negoziati con l’Ue”. Il programma Erasmus+ che ha inglobato qualche anno fa l’Erasmus, prevede anche altri scambi di lavoratori ed esperienze professionali, non solo di giovanissimi. Questo sarà sicuramente un fattore importante nei colloqui futuri sui rapporti post Brexit. Quindi per ora il programma continuerà come previsto per il 2020 (sono state già assegnate da tempo le borse Erasmus), poi non si sa. Il governo Johnson, che probabilmente sarà molto duro sull’immigrazione, ha detto più volte di voler recidere ogni vecchio legame con l’Ue alla fine del 2020 per costruire, sulle “macerie” del passato, un nuovo “amichevole” rapporto con l’Europa, soprattutto commerciale.