Ma il global warming è solo responsabilità dell’uomo? La parola agli esperti

L’allarmismo che al giorno d’oggi aleggia attorno al fenomeno del riscaldamento globale è dovuto senza dubbio anche a una strategia mediatica: non perché i cambiamenti climatici non ci siano, ma semplicemente perché ci si è accorti che ora il tema è di tendenza. È legittimo domandarsi, tuttavia, quale sia il ruolo dell’uomo e, soprattutto, quali colpe gli si possano attribuire. Per questo abbiamo posto alcuni interrogativi agli esperti di Meteogiuliacci.it

Perché il pianeta su cui viviamo si sta surriscaldando?

Non si può negare l’incremento dell’effetto serra, il quale è dovuto all’aumento di anidride carbonica, che per la maggior parte può essere considerato causato dall’uomo. Tuttavia, se l’incremento dei gas serra di origine antropica rappresentasse la sola ragionale alla base del global warming, a partire dal 1850 per arrivare a oggi la temperatura del pianeta sarebbe dovuta crescere in modo progressivo. Invece non è avvenuto così: se riproduciamo in un grafico il trend delle temperature nel corso degli ultimi 170 anni, ci rendiamo conto che la linea che lo rappresenta va a zig zag e non è in costante ascesa.

Cosa ci si può aspettare per il prossimo futuro?

Il peak oil dovrebbe verificarsi nel giro di una decina di anni, ma fino a che non si arresterà la crescita dei consumi di petrolio non ci si può certo immaginare una inversione di tendenza per ciò che concerne l’incremento della temperatura globale, perfino nell’eventualità in cui l’attività del sole restasse sui valori minimi di oggi.

Cosa c’entra l’attività solare?

Nel corso degli ultimi due decenni l’attività solare è andata incontro a una riduzione costante e consistente. Le previsioni meteo sul sito meteogiuliacci.it permettono di scoprire, per esempio, che il prossimo anno il sole raggiungerà il punto più basso dell’ultimo secolo, la sua attività minima. Ciò, ovviamente, può apparire un controsenso se si pensa che negli ultimi 20 anni è stato registrato l’incremento più alto di sempre per la temperatura della Terra. Ciò è successo perché abbiamo prodotto così tanta anidride carbonica in più che il pianeta si è surriscaldato in modo rapido e forte, al punto che la riduzione dell’attività solare è stata nascosta. In realtà dovremmo ringraziare il sole, perché senza la sua azione mitigatrice oggi avremmo a che fare con un global warming perfino maggiore rispetto a quello odierno.

Torniamo alla questione della responsabilità umana

I dati e i grafici smentiscono in modo inequivocabile la tesi secondo la quale la sola motivazione alla base dell’incremento della temperatura del pianeta è l’aumento di anidride carbonica causato dall’uomo. Nel momento in cui affermiamo questo non vogliamo certo negare che si tratti di una causa importante: ma di certo non è l’unica. Per esempio, tra il 1920 e il 1950 si è verificato un aumento della temperatura terrestre pari più o meno a quello attuale, inferiore solo di un paio di decimi di grado. Risulta evidente che a quell’epoca il consumo di combustibili fossili era quasi nullo, e quindi che quel fenomeno di riscaldamento aveva origini naturali.

Cos’altro si può scoprire prendendo in esame i trend del Novecento?

Negli anni Sessanta, per esempio, è stato registrato un drastico calo della temperatura globale, il che è un paradosso visto che è in quel decennio che è cominciato a salire in misura consistente il consumo di combustibili fossili. Infine, a partire dall’inizio degli anni Ottanta e fino alla fine del millennio c’è stato un altro aumento delle temperature: in questo caso si può ritenere che il consumo di combustibili fossili in continua crescita abbia rappresentato una delle ragioni principali del fenomeno.