Agli orli di un infinto

“… prima di dirle quel: – ti amo – pensa se è davvero così. Pensa che mentendo non ferisci solamente te stesso, purtroppo anche lei che in te ha creduto, ha creduto in un sì. Pensa al suo orgoglio, alla sua dignità, perché l’ Amore vuole solo questa: Dignità! “ Vincenzo Calafiore Ho sempre sperato che trovandomi mezzo annegato in un bicchiere di solitudine si sarebbe all’orizzonte profilata la sagoma di qualcuno che mi venisse a salvare, avrei sperato fossi tu, e invece altro non è che un’illusione, una terribile delusione. Salvami adesso, ora che ancora puoi farlo, salvami ora dalla mia fine certa, fallo adesso o mai più! La mano scivolò su tutte le vertebre. Una per una, e lei rimase in silenzio, con gli occhi socchiusi, persa chissà dove. Temevo che la luce dell’alba la svegliasse dal sogno da un momento all’altro. Invece rimase semplicemente lì a guardare fuori, un cielo scolorito, coi capelli che frusciavano da un lato del viso. La mano continuò ad accarezzare la spina dorsale dall’alto fino a fondo, un po’ alla volta, e per tutto il tempo che gli ci volle per farlo, e intanto immaginavo come lei mi avrebbe salutato al suo risveglio. Mentre il cielo dietro gli occhi si riempì di sentimento prima ancora che mi rendessi conto di cosa fosse successo al mio cuore; il giorno dopo mi ritrovai diverso. Ma questo è successo molto tempo fa, quando sapevo volare. Ora fa male, fanno male le indifferenze. I … va tutto bene, fa male quando mi ritrovo a pensare com’ero, fa male quando non lotto per difendere il mio sogno dalle mani di un barbaro. Ricordo che quando ero piccolo, quando volevo vedere il mare, mi mettevo in punta di piedi dietro una finestra per cercare di raggiungere l’infinito dietro l’orizzonte nei miei occhi. Oggi mi metto in punta di piedi ad osservare l’orizzonte da cui potresti spuntare, con quel sorriso tra i capelli…. Vorrei odiarti, vorrei poterti mandare via dalla mia testa, dagli occhi, dal cuore; ed invece ho una matita per disegnarti su una pagina bianca scrivendo parole che non servono ad altro che a dare vita a un’agonia. Il mancarsi è già, è solamente appartenersi! Quelli che hanno il mare dentro, non sanno vivere come bestie in una stalla … né potrebbero rimanere accanto a una spiaggia vuota e priva di poesia! E tu sei lì, a piedi nudi, su quella spiaggia di pochi colori e di poca musica, senza la voce del mare; ma ce che vorrei non aspettarti più, non vorrei farmi più trovare. Un – ti amo – non è come dirsi ciao, è una promessa, un giuramento, e una volta detto non si può pensare di cancellarlo … e invece accade, accade da un momento all’altro, come un terremoto, se ne esce distrutti. A volte vorrei che tu lo sentissi quanto ti amo …. E penso quanto sia difficile. Tu sei già lontana, infilata chissà in quale orizzonte, eppure.. Io ti amo quando mi guardi, perché mi fai sognare un’altra vita, un altro giorno da sentire addosso come se fossi la cosa più bella che io abbia mai visto. Io ti amo perché colori i giorni miei …. Io ti amo perché tu sei per me… il giorni più bello, il sorriso più bello, gli occhi più belli, i baci più belli! Ma hai smesso di guardarmi, hai smesso di sognare, non sorridi più come un tempo sapevi fare; i tuoi occhi non ridono più, e sai che conosco bene le espressioni dei tuoi occhi. Ricordo quando mi amavi … e ora perfino non riusciamo più a raggiungerci! Vorrei che uno sguardo potesse cambiare quello che provo per te. Vorrei non piangere all’idea di dover fare, prima o poi, l’amore con una donna che non sia tu. Avrei voluto poter conservare quella mia felicità e la certezza che il nostro amore non si sarebbe mai trasformato in dolore. E invece ecco è accaduto. E’ un dolore, un dolore diverso. Perché ti amo, e non ti aspetto più.