Brexit rinviata a gennaio? Con un secondo voto il Parlamento allunga i tempi

Davvero assurdo! Peggio che in Italia. La Brexit adesso è ufficialmente rinviata a gennaio 2020. Infatti martedì sera la Camera dei Comuni ha prima votato sì al Withdrawal Agreement Bill, in pratica il testo dettagliato dell’accordo per la separazione consensuale tra Londra e Bruxelles e comprendente anche le leggi attuative. Ma è stata comunque una sconfitta per Boris Johnson. Infatti subito dopo l’assemblea ha bocciato il provvedimento con il quale dovevano essere programmati i lavori per arrivare in tempo utile alla scadenza del 31 ottobre. Westminster approva i contenuti dell’intesa ma non i tempi che avrebbero dovuto accompagnare Londra fuori dall’Unione. Lo stop sui tempi rappresenta un duro colpo per il premier Tory e di fatto fa svanire il suo obiettivo di un’uscita concordata del Regno dall’Ue il 31 ottobre, aprendo le porte a possibili elezioni anticipate. Adesso spetta alla Ue decidere se concedere un’ulteriore proroga al distacco del regno Unito e soprattutto quanto lunga. E’ questo anche l’ha detto auspicio del premier britannico che subito dopo il voto di stasera di voler attendere ora che sia Bruxelles a prendere una decisione sull’eventuale concessione di una proroga oltre il 31 ottobre, senza negoziarla. Determinante nel bloccare il processo di separazione tra Londra e Bruxelles è stato il voto dei parlamentari indipendentisti nord irlandesi.