L’album “My journey” segna l’esordio della giovane direttore d’orchestra Beatrice Venezi

Beatrice VeneziMilano. «Sono amante dei Massive Attacks per le loro sperimentazioni di musica elettronica e per le contaminazioni della loro musica: mio papà ascoltava il rock progressivo». È l’inaspettata ammissione di Beatrice Venezi fatta alla presentazione dell’album “My journey – Puccini’s Symphonic Works” in uscita il 18 ottobre. Il maestro Beatrice Venezi è infatti tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre di musica classica a livello internazionale: dall’Italia al Giappone, dalla Bielorussia al Portogallo, dal Libano al Canada, fino all’Argentina. «È un disco per appassionati di musica classica ma accessibile a tutti – ha affermato – Ho scelto Puccini che è una delle grandi espressioni del Made in Italy, moderno per il modo in cui ha affrontato la musica e l’ha portata in scena. La classica in espressione pop nasce dal pop dell’epoca ed è un tornare alle origini: oggi è un’opera di divulgazione per il grande patrimonio aliano che troppo poco conosciamo».

Beatrice Venezi si è distinta per la sua professionalità e la sua capacità di essere innovativa, paladina di femminilità e di italianità, tanto da essere inserita nel 2018 da Forbes nell’elenco dei 100 giovani under 30 leader del futuro. «Forbes mi ha caricato di una grande responsabilità – ha confessato – Portare avanti questa cosa mi impegna alla mia idea di divulgazione della musica, intercettarne l’interesse e la curiosità. È però imbarazzante che i giovani non conoscono la musica classica nel Paese del bel canto, perché non sono stati educati in tal senso. Non me lo aspettavo, l’ho scoperto da un tag su facebook mentre ero in Croazia per un Falstaff». Il 7 novembre la Venezi debutterà in America in un concerto con Andrea Bocelli a Miami al Seminole Hard Rock Hotel & Casino Hollywood, dopo aver diretto l’orchestra dello show “Andrea Bocelli Ali di Libertà” tenutosi lo scorso luglio al Teatro del Silenzio che Rai 1 ha mandato in onda in prima serata. «L’ho conosciuto un giorno a pranzo Andrea – ha precisato – Lui si cimenta in modo diverso dal mio e non è il mio filone: ha contribuito tantissimo con la sua personalità a divulgare la musica classica nel mondo e mi m sono trovata molto bene a lavorare con lui».

Il direttore d’orchestra donna è, in un certo senso, una figura nuova nel panorama musicale italiano e anche internazionale. «Nell’opinione comune il direttore d’orchestra è un uomo con un atteggiamento autoritario e lo sguardo accigliato – ha ammesso – Ma la musica classica è ben altro: la sua bellezza deve tornare ad essere patrimonio di tutti, soprattutto dei più giovani. É la motivazione che mi guida nel definire il mio ruolo ogni giorno; voglio dimostrare la modernità della tradizione e combattere ogni pregiudizio e anche continuare a lavorare perché la musica classica sia sinonimo di libertà e bellezza. Ci sono stati poi maestri di fama che hanno dichiarato che la direzione d’orchestra non è proprio storia da donne, a cui mancano attributi, polso e leadership».