Gli scozzesi chiedono l’arresto di Johnson e un rinvio immediato della Brexit

Può finire in galera il premier Boris Johnson? Arrestato in caso di Brexit senza accordo? A pronunciarsi sulla questione sarà una corte civile scozzese, che discute un ricorso legale presentato in proposito dall’uomo d’affari Dale Vince e la deputata nazionalista scozzese Joanna Cherry. Lo riferisce la Bbc. Il Benn act è stato approvato dal parlamento di Londra. Impone al Governo di chiedere un’estensione della scadenza della Brexit oltre il 31 ottobre, se entro il 19 non sarà stato trovato un accordo con l’Ue. Ma BoJo continua a ribadire che uscirà comunque a fine mese dall’Ue, qualunque cosa accada. Il ricorso presso la Court of Sessions, massima istanza della giustizia civile scozzese, chiede al tribunale di chiarire se Johnson può essere costretto a chiedere il rinvio in caso di no deal. I ricorrenti chiedono quali pene “comprese multe e detenzione” potrebbero essere applicabili in caso di violazione del Benn Act. Il giudice, lord Pentland, si pronuncerà lunedì su questo quesito. In seguito un collegio di magistrati valuterà se la Court of Sessions potrà far uso del suo potere di “nobile officium” per scrivere all’Ue e chiedere l’estensione della Brexit, nel caso Johnson si rifiuti di farlo.