Londra. Il Parlamento ferma la Brexit: si va verso un nuovo rinvio

Boris Johnson “demolito” dal Parlamento che ha provato a sabotare. La Camera dei Comuni ha approvato, anche in ultima lettura, la legge anti-no deal promossa dalle opposizioni e dai ribelli Tory per cercare di imporre un rinvio della Brexit in mancanza di accordo con l’Ue alla scadenza del 31 ottobre. A favore della mozione Benn hanno votato 327 deputati, contro 299. La Camera dei Comuni aveva già votato in seconda lettura nel pomeriggio con 329 deputati favorevoli e 300 contro. Per essere efficace la legge anti-no deal dovrà passare anche per la Camera dei Lord. Il premier britannico ha quindi presentato la mozione che chiede lo scioglimento della Camera e lo svolgimento di elezioni anticipate il 15 ottobre. Uscendo sconfitto anche in questo caso. Si sono espressi contro la sua richiesta 298 deputati, a favore 56. Per l’approvazione sarebbe stata necessario il sostegno di due terzi dell’aula, cioè un totale di 434 voti favorevoli. “Il Paese deve decidere se io o il leader dell’opposizione dobbiamo andare a Bruxelles a negoziare per la Brexit”, aveva detto Johnson aprendo il dibattito sulla mozione per le elezioni anticipate. “Non voglio elezioni, il pubblico non vuole elezioni, ma questa Camera non ha lasciato altre opzioni”. Secca la replica del leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn, contrario alle elezioni anticipate al 15 ottobre perché “prima dovrà essere attuata la legge anti-no deal appena approvata ai Comuni e poi dopo potremo votare”. “Oggi è l’ultima chance per evitare il no deal e dobbiamo coglierla”, ha spiegato Keir Starmer, portavoce per la Brexit del Partito laburista. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza un accordo, il “No deal”, avverrebbe in automatico nel caso che il governo britannico non riuscisse a trovare un accordo con Bruxelles prima del 31 ottobre. Boris Johnson sta cercando di far scivolare il Paese verso questo passaggio. Tutti coloro che in Parlamento si oppongono al no deal, stanno cercando quindi di prendere la guida della Camera per evitare quello che da molti è considerato un disastro economico. Le opposizioni hanno approvato una legge che obbliga il premier a chiedere all’Ue l’ennesimo rinvio della Brexit fino al 31 gennaio 2020, nel caso non concluda un accordo entro il 19 ottobre. In questa votazione, i laburisti guidati da Jeremy Corbyn e i lib-dem hanno sconfitto Boris, 328 a 301 voti, prendendo il controllo dell’agenda legislativa della Camera dei Comuni. Le opposizioni stanno tentando di evitare il No Deal. Decisivo John Bercow, lo speaker della Camera, che ha permesso la legislazione di emergenza. Durante la votazione si è consumato un altro atto della ribellione Tories: 21 parlamentari conservatori, dall’ex ministro delle Finanze Hammond fino al nipote di Churchill Sir Nicholas Soames, hanno votato contro il premier e in sostegno alle opposizioni.