Il ritorno di Jorge Lorenzo

Due chiacchiere con il manager Albert Valera.   Ogni gara fa storia a sé ed ogni gara ha un suo protagonista.Al termine di due giorni di prove bizzarramente soleggiati e caldi in quel di Silverstone, il gran premio di Gran Bretagna ci evidenzia una figura che ci piace osservare sotto un punto di vista particolare: Jorge Lorenzo. Il campione maiorchino, che fino a qualche stagione fa infiammava i suoi fans con duelli che lo portavano in cima alle classifiche mondiali, in questi giorni è probabilmente chiamato ad una delle sue più difficili prove: rientrare tra i grandi della MotoGP dopo un infortunio molto complicato. Circa un mese fa durante il GP d’Olanda a seguito di una rovinosa caduta si è fratturato due vertebre. È ancora vivida in tutti noi l’immagine del pilota che dopo il “crash” cerca di guadagnare a piedi l’uscita della pista zoppicante ed intontito. Dopo i primi accertamenti si è immediatamente evidenziato il danno rilevante e la necessità di una convalescenza lunga e faticosa. Ma non è tutto qui …. Jorge che da inizio anno aveva vestito la nuova casacca della Honda nel team ufficiale condiviso con il “cannibale” Marquez era in quella fase dove si cerca spasmodicamente di acquisire feeling con la nuova moto e il nuovo team, soprattutto per un perfezionista come lui che predilige l’esasperazione della messa a punto del mezzo rispetto ad una guida spregiudicata alla ricerca di limiti spesso fatali ed destabilizzanti. Che questa fosse una stagione complicata lo si era già intuito dall’inizio . In Qatar, a seguito di una sfortunata caduta, ha rimediato la frattura della costola. Durante la gara a Barcellona quando, scoprendosi finalmente competitivo, aveva tentato una staccata, tanto violenta quanto improbabile, causando un incidente che ha coinvolto Dovizioso, Vińales e Valentino Rossi con l’inevitabile strascico di polemiche e ulteriori pressioni. Poche gare dopo l’infortunio di Assen. Una tegola dopo l’altra. Pessima situazione. E adesso … ? Eccolo qua concentrato, probabilmente ancora dolorante, che ricerca feeling e precisione. Alla fine del sabato i dati sono impietosi, partirà dall’ultima fila per una gara che lui stesso ha dichiarato essere il necessario allenamento per riprendere confidenza con la pista e la potenza della sua moto. Fino a qui potrebbe apparire, in questo rutilante “Circus”, la perfetta premessa di una delle tante  storie di riscatto .Ma in questo caso sembra più un ritorno dagli inferi.

Albert Valera con Stefano Pigolotti

Coinvolgiamo nelle nostre riflessioni il suo Manager Albert Valera che lo segue ormai  dal 2012 . “Jorge è un pilota mentalmente molto forte e vive il suo lavoro con passione, professionalità e tanto realismo. Questo -continua Valera- è sicuramente il momento più complicato della carriera di Jorge per la serie di difficoltà che lo hanno colpito in un arco temporale così breve, ma la cosa che stupisce è la sua reazione: lui vive questo momento sfortunato come un’opportunità di crescita .” Sono ovviamente incuriosito e gli chiedo dove il suo pilota riesca a trovare  questa istintiva resilienza .Sorride compiaciuto e aggiunge “ Come detto, Lorenzo è molto professionale e allo stesso tempo realista . Riesce a mixare la consapevolezza di non dover dimostrare nulla a nessuno (avendo già vinto molto) con il costante desiderio di crescere per soddisfare le sue personali aspettative (che sono sempre molto elevate)”. Continuo : Cosa si aspetta dalla gara di oggi ? “A seguito del difficile recupero e dallo stop obbligato di ben 50 giorni, individua in questa gara e, probabilmente anche per la prossima (Misano, ndr) come una sorta di pre-season per poter riacquisire feeling e tornare competitivo.” La disponibilità di Albert mi stimola una domanda sul futuro del Maiorchino . “Jorge vive il presente ed è ora concentrato sul ritornare competitivo con Honda “ Insisto, citando alcuni rumors che indicavano come possibile  il suo ritorno in Ducati . Mantenendo la sua solita affabilità, la risposta è decisa “È legato alla Honda con un contratto di due anni…“ Approfitto del clima conviviale che si è generato e gli chiedo un’ultima battuta ( interessata ! ) sul valore del coaching sportivo per i piloti del Motomondiale. “È assolutamente  importantissimo . Il nostro cervello è un muscolo da allenare tanto quanto altre parti del corpo così come la tecnica di guida. In una sempre più elevata competitività, è proprio la testa una delle variabili più importanti per ottenere performance apprezzabili!” Ora ,ritornando a Jorge Lorenzo,  pur avendo le idee più chiare grazie alle risposte di Valera la domanda vera continua ad aleggiare : ce la farà a ritornare il campione di sempre ? Per ora non ci è dato a sapere. La mia personalissima impressione, influenzata con buona probabilità dalla mia visione da coach, è che comunque siamo di fronte alla massima espressione del vero professionismo, perché Jorge, nonostante il dolore, la necessità di riacquisire confidenza e i risultati complicati ottenuti durante le prove continua a mantenere il suo stile da esasperato perfezionista. Lo si evince da come continui a chiedere al suo team continue regolazioni per ottimizzare una performance che ovviamente non è votata ad ottenere quella limatura di decimi che gli permetterebbe di fare una gara da protagonista, ma per lui poco importa. Ha sicuramente pianificato ogni step del suo rientro. Ha messo in conto le difficoltà che oggi sta vivendo. Ma nonostante questo lui continua a lavorare con il suo metodo che aderisce perfettamente alle sue attitudini. Eccolo qua l’Esempio ! Non v’è solo tenacia e desiderio resiliente , ma coerenza senza testardaggine . Oltre all’ augurio quindi di un rapidissimo ritorno nelle posizioni che gli spettano (perché di campioni ce ne è sempre bisogno), l’occasione di raccontare questa storia nella storia non potevo farmela scappare. La speranza è di stimolare tutti coloro che vivono un momento di difficoltà a non mutare il loro essere, ma saperlo adeguare alla situazione ricorrente. Perché non dobbiamo permettere che nulla alteri chi siamo. Bravo Jorge . Grazie per l’insegnamento.