Crisi di Governo: il Pd si è spaccato, Renzi tifa per i grillini

Il Pd si è spaccato di fronte alla crisi di Governo. Da un lato c’è l’ex segretario Matteo Renzi che propone un esecutivo istituzionale con dem e grillini per andare poi al voto nel 2020. Dall’altro fronte c’è il segretario Nicola Zingaretti che come la Lega chiede un ritorno alle urne. Il Parlamento certificherà la scissione in atto da parte dei renziani. A Montecitorio Matteo Renzi vanta all’incirca 60-65 deputati sui 111 onorevoli dem. A Palazzo Madama invece i senatori fedeli al fiorentino sono 35-40 su 51 dem. Il segretario del Pd ha deciso di chiarire la posizione ufficiale del partito. “Un accordicchio Pd-M5s regalerebbe a Salvini uno spazio immenso. Nessuna paura del voto”. Lo scontro tra renziani e zingarettiani è insanabile. Ma le truppe dell’ex premier in Parlamento potrebbero apportare il numero di voti necessario per fare uno sgambetto al segretario. Franceschini è tra i grandi registi dell’ipotesi inciucio. I grillini con la benedizione di Grillo & Casaleggio potrebbero usare i 100 voti renziani per azzoppare il piano che porta alle urne. Franceschi ha affermato. “Dopo l’intervista di Matteo Renzi invito tutti nel Pd a discutere senza rancori e senza rinfacciarci i cambi di linea. Io lo farò. Anche perché in un passaggio così difficile e rischioso, qualsiasi scelta potrà essere fatta solo da un Pd unito e con la guida del segretario”. Tra i zingarettiani si fa sentire il Governatore toscano Enrico Rossi. “Niente inciuci. No a governi Grillo-Renzi. Ha ragione Zingaretti. Quando un governo fallisce la parola torna al popolo”. Una presa di posizione che lascia intendere quanto sarà fratricida la spaccatura all’interno dei dem.