Rivisto il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo
Il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo voluto dai grillini viene rivisto. Luigi Maio si sfoga su Facebook dopo le linee guida dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che, secondo il politico campano, “annacquano” il divieto di spot in tv per le società di scommesse previsto dall’articolo 9 del decreto Dignità. “Invito i signori dell’Agcom a dimettersi: se a loro non sta a cuore la vita dei ragazzi e delle loro famiglie, ma evidentemente si occupano di altri interessi, è un problema loro”. Il presidente di Agcom, Angelo Marcello Cardani, chiarisce a Di Maio che bisogna rispettare tutti. “L’Autorità ha provato in primo luogo a tenere insieme e dare un senso a differenti disposizioni di legge, sforzandosi di rendere efficace il divieto introdotto dall’art. 9 del d.l. n. 87/2018, anche attraverso una proficua interlocuzione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Spiace – scrive in una nota Cardani – che il ministro dello Sviluppo economico utilizzi l’Autorità e il suo operato per lanciare messaggi politici e personali”. Per il presidente di Agcom, anziché “insultare, Di Maio avrebbe dovuto confrontarsi nel merito ed eventualmente collaborare nell’interpretazione dei contenuti della legge”. Di Maio insiste e annuncia di valutare “un ricorso al Tar e stiamo valutando anche un decreto legge. Su questo avrete novità nei prossimi giorni”. L’oggetto del contendere riguarda le linee guida redatte ad aprile dall’Autorità dopo un giro di consultazioni con le società concessionarie. Secondo quanto scrive l’Agcom, “non sono da considerarsi pubblicità le informazioni limitate alle sole caratteristiche dei vari prodotti e servizi di gioco offerto”. Quindi “le quote, i jackpot, le probabilità di vincita, le puntate minime e gli eventuali bonus offerti”, stessa cosa per “la mera esposizione delle vincite realizzate presso un punto vendita” e “le informazioni rilasciate su richiesta del cliente in ordine al funzionamento del servizio di gioco”. Norme discordanti con l’art. 9 del decreto Dignità che proibisce “qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, effettuata su qualunque mezzo”. Divieto che per Di Maio “deve entrare in vigore il 10 agosto”.