Mont Avic i primi trent’anni

E’ stata inaugurata al Forte di Bard nelle sale dell’Opera Mortai la mostra “Mont Avic i primi trent’anni”. Realizzata in collaborazione con il Forte di Bard, l’esposizione – visitabile gratuitamente fino al 10 novembre – è dedicata ai trent’anni di attività del Parco Naturale Mont Avic, prima area protetta regionale istituita dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta nell’ottobre del 1989. La valle di Champdepraz – nucleo originario del Parco – ha conservato immutate le peculiarità che ne fanno uno dei più originali settori delle Alpi occidentali, caratterizzato da straordinari paesaggi e da ambienti altrove poco diffusi sulle Alpi italiane. L’ampliamento dei confini, decretato nel 2003, ha inserito nell’area protetta l’alta valle di Champorcher, rendendo ancor più vario il patrimonio naturale particolarmente tutelato. Le immagini e i reperti contenuti all’interno della mostra, curata dal Parco in collaborazione con l’Associazione Forte di Bard, offrono una sintesi della ricca gamma di ambienti e specie viventi presenti nell’area protetta e delle molteplici attività dell’Ente gestore; una serie di 28 pannelli, con fotografie estratte dal ricco archivio del Parco corredate da brevi testi, illustrano la storia del Parco dalla sua istituzione ad oggi, le principali peculiarità del territorio e i progressi delle conoscenze. Alcuni video, animazioni multimediali e reperti faunistici e mineralogici completano l’esposizione. La mostra dedica all’uomo uno spazio non trascurabile; fra le principali finalità delle aree protette vi sono infatti la diffusione della cultura ambientale e la promozione delle attività antropiche sostenibili. L’Ente Parco ha da sempre ricercato scambi culturali e di esperienze con l’esterno, concretizzando questi suoi sforzi con partenariati a livello regionale, nazionale e internazionale riguardanti programmi di sviluppo comunitari, ricerche scientifiche e attività didattiche. La descrizione dei principali risultati acquisiti in trent’anni si chiude con uno sguardo al futuro e alle sfide che attendono il Parco nei prossimi anni. Una sezione della mostra è infine dedicata alle fotografie artistiche di Enrico Peyrot, che ha celebrato le bellezze del territorio del Parco con tecniche particolari in occasione dell’Anno internazionale della luce (2015).