L’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo, un laboratorio sempre aperto al territorio. Un ruolo significativo lo svolge il Corso serale
Tre studentesse nelle Eccellenze d’Italia sulla piattaforma Indire del Miur, l’istituto esprime delle risorse e dei valori che capovolgono l’immagine del territorio che lo vede sempre in fondo a tutte le classifiche. Grazie al ruolo svolto anche dal Corso serale per adulti e lavoratori, che da diversi anni richiama professionisti, laureati, diplomati e semplici cittadini, per la comune passione verso l’enogastronomia, tante e molteplici le attività, le esperienze e le offerte formative che vengono organizzate e realizzate. In primo piano la cultura per il cibo e un interesse sempre più ampio per le vocazioni presenti sul territorio, a partire dai prodotti tipici. L’istituto alberghiero “E. Gagliardi” si candida così come principale punto di riferimento strategico nei settori della ristorazione e dell’ospitalità alberghiera ma anche nel rilancio dei beni culturali e turistici. Per il prossimo anno scolastico infatti importanti novità interesseranno sia i corsi del Diurno che il Serale, come l’istituzione della fondazione ITS. Si tratta di un corso di alta formazione nel campo dell’Istruzione Tecnica Superiore, e l’istituto “Gagliardi” di Vibo assumerà il ruolo di soggetto capofila a livello regionale per le “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali ambito turismo e attività culturali”, con denominazione ITS ELAIA. Con gli esami di Stato formalmente la scuola entra nel clima estivo delle vacanze. Ma nel frattempo ci si prepara per entrare nel nuovo anno scolastico che è già lì ad aspettare, in attesa, davanti alla porta. Un laboratorio sempre aperto soprattutto per gli istituti che hanno attivato da diversi anni i corsi serali, concepiti per gli adulti e i lavoratori, la cui struttura didattica e le strategie di apprendimento hanno anticipato i nuovi percorsi inseriti nelle indicazioni nazionali per quanto riguarda la riforma dei profili degli istituti professionali, che mirano alla costruzione delle Unità didattiche (Uda), lo strumento di apprendimento su cui costruire percorsi condivisi tra le diverse discipline per raggiungere i livelli di competenza richiesta all’uscita dei diversi anni, a partire dal primo biennio. Nella riforma voluta dal Ministero si punta a promuovere la interdisciplinarità per superare la tradizionale impostazione per discipline. È l’aspetto caratterizzante le nuove indicazioni nazionali, orientati alla personalizzazione dell’insegnamento, per mettere al centro il successo formativo dello studente, promuovere le vocazioni e le risorse personali, in una visione di collaborazione e di partecipazione condivisa. Questa esperienza didattica e formativa si attua già da tempo nel Corso serale dell’Ipseoa E. Gagliardi di Vibo Valentia. La caratteristica che contrassegna il Corso per adulti e lavoratori è la presenza di allievi che provengono da differenti mondi ma accomunati dalla passione verso l’enogastronomia. Sono tanti professionisti ma anche cittadini che desiderano misurarsi nei campi della gastronomia e nel settore dell’ospitalità che ritornano tra i banchi. Non solo quindi studenti o lavoratori che si ritrovano nella necessità di avere un diploma, ma molti sono i laureati e i diplomati che vogliono non solo conoscere le varie tecniche e i segreti culinari, ma anche avere una più approfondita cultura dell’alimentazione. Questo significa vivere un nuovo rapporto con i prodotti che vengono impiegati nella preparazione dei piatti, che fondamentalmente aiuta a riscoprire e riconoscere la dimensione culturale del cibo. In questa ricerca e scoperta si comprende il valore della conoscenza che deve diventare cultura: ciò presuppone la capacità di allargare la propria visione e unire l’esperienza, la tradizione, la storia per dare profondità al proprio sguardo. Anche il cibo ha bisogno di essere raccontato, di avere una sua ispirata narrazione: capire tutto ciò che un prodotto si porta dentro e dietro, leggerne le vicende umane, il valore del territorio, poterne raccontare la storia, le persone, la geografia, le vocazioni, la cura e l’impegno che sono fondamentali: queste sono le peculiarità che danno unicità ad un determinato piatto. Da tutto questo nasce la tipicità, che reca con sé una identità stratificata nel tempo grazie alla diversità delle tradizioni e del paesaggio. Il cibo come bene culturale, non solo alimento per la sopravvivenza, ma che riesce a generare comunità e convivialità. Ce lo insegna ad esempio, una delle opere più conosciute di Platone, il Simposio. Questo valore è stato indagato Claude Levi-Strauss, padre dello Strutturalismo e uno degli antropologi più importanti del Novecento. La ricerca di Lévi-Strauss si è concentrata a riconoscere la diversità per ricondurla a una logica unitaria e a un principio generativo. Tali matrici sono appunto ciò che Lévi-Strauss intende per “strutture”: modelli che ordinano l’eterogenea molteplicità dell’esperienza, collettivi e inconsci, alla base delle culture umane ma non sono esplicitamente espressi dagli attori sociali. Come accade con la capacità umana di manipolare la natura che ha segnato una tappa cruciale con la scoperta del fuoco. L’utilizzo del fuoco ha dato luogo a sviluppi culturali progressivi di enorme importanza, specialmente in campo alimentare. Per Levi Strauss la cottura di cibi col fuoco è “l’invenzione che ha reso umani gli umani”. L’uso del fuoco ha portato a una svolta decisiva: la cottura marca simbolicamente una transizione tra natura e cultura, e anche tra natura e società. Mentre il crudo è di origine naturale, il cotto implica un passaggio a un tempo culturale e sociale. (Lévi-Strauss C. “Le Totémisme aujourd’hui”, 1962). È questa dimensione collettiva e inconscia che spinge molti adulti a riscoprire la passione per il cibo e a frequentare una scuola come il Corso serale all’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo, per vivere una esperienza condivisa di ricerca e riscoperta professionale e culturale. Si crea così un ambiente scolastico capace di stimolare nuovi e inattesi percorsi e di stabilire rapporti e relazioni con le discipline sia di indirizzo che umanistiche, generando interessi, curiosità, abilità, competenze che spesso portano i docenti a doversi misurare con nuove strategie didattiche e formative. In altre parole è un percorso sempre in fieri, che si rinnova e si arricchisce durante l’anno scolastico. Le iscrizioni, ad esempio, si chiudono ad ottobre, a scuola già iniziata. Per questi aspetti l’istituto alberghiero “E. Gagliardi” è un laboratorio sempre aperto al territorio, grazie alle tante iniziative che vengono proposte, come convegni, incontri, seminari, laboratori, dibattiti, conviviali, seminari, con uno sguardo sensibile al sociale e alla solidarietà, attraverso la collaborazione tra enti associativi che operano nel campo del disagio, della disabilità e del contrasto alle varie forme di criminalità. Oltre alle progettazioni didattiche, carichi di significato sono le varie attività che vengono organizzate per arricchire l’offerta formativa. I docenti responsabili del Corso serale, Pino Cardamone e Domenico Lo Gatto, insieme al dirigente scolastico Pasquale Barbuto e a tutto lo staff dei docenti che collaborano alla strutturazione dei progetti e delle iniziative, hanno promosso e dato vita a diverse attività, affinché si allarghi l’interesse in tutto il settore professionale alberghiero, enogastronomico e in genere della cultura dell’ospitalità, nell’ottica di interagire con gli enti e le istituzioni, e di aprire la scuola ai cittadini. Particolare significato hanno assunto i due corsi per l’approccio introduttivo alla tecnica della degustazione applicata ai vini calabresi per Sommelier in collaborazione con la Fondazione italiana Sommelier (Fis), che ha visto tantissime iscrizioni. Si tratta di un primo livello, come ha spiegato il presidente regionale Gennaro Convertini, che rientra nel progetto “Calabrian vine style”, per far conoscere i vini calabresi e per favorire la conoscenza delle 130 aziende che producono vino, ma anche dei vitigni e delle zone di produzione. Questo primo approccio alla degustazione del vino ha avuto lo scopo di promuovere sul territorio le vocazioni enogastronomiche, ma anche per potenziare l’offerta formativa agli iscritti del Corso Serale a partire dal prossimo anno scolastico, 2018-2019. Oltre all’indirizzo di Enogastronomia, è previsto anche quello di Sala e Vendita, con specializzazione Sommelier. L’offerta formativa si arricchirà ulteriormente con i percorsi degli studenti del Diurno, in particolare nel settore dei servizi per l’agricoltura, soprattutto attraverso l’importante assegnazione, da parte dell’assessorato all’Università e all’Alta formazione della Regione Calabria (presieduto da Maria Francesca Corigliano), all’Ipseoa “E. Gagliardi” di Vibo dell’Istruzione Tecnica Superiore, mirata alla costituzione di una fondazione ITS sull’intero territorio regionale, come soggetto capofila per le “Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali ambito turismo e attività culturali”, con denominazione ITS ELAIA. Nelle molteplici attività didattiche che hanno coinvolto gli allievi del Serale, significativa inoltre è stata la partecipazione alla preparazione di eventi che si sono svolti all’interno della sede dell’Istituto, e alcune visite guidate a strutture che ospitano eventi che hanno un particolare valore storico-culturale. A tal riguardo, ha suscitato particolare interesse ed emozione la visita allo storico Palazzo Di Francia (fine XVIII sec.), ubicato in Via Gioacchino Murat (nel 1810 è stato ospite il re d’Italia Gioacchino Murat). Il palazzo e l’annesso parco sono stati dichiarati di notevole interesse artistico e ambientali, sono stati sottoposti a tutela con Decreto Ministeriale del 30 maggio 1981 a cui hanno partecipato tutte le cinque classi del corso. Da qualche anno, grazie all’impegno e alla sensibilità dei titolari che operano nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, Salvatore Rampulla e Maria Stella Caforio, è stato adibito come struttura per ospitare matrimoni, cerimonie, incontri, eventi e altri momenti di convivialità esclusivi. Gli allievi hanno potuto ammirare la bellezza sotto il profilo artistico e architettonico del palazzo Di Francia, nelle cui stanze sono stati conservati il mobilio del tempo e le decorazioni originali delle stanze. Nei vari ambienti, grazie ad una oculata opera di restauro conservativo, si respira lo spirito di quelle famiglie aristocratiche che avevano stretto rapporti con le varie famiglie della nobiltà dell’epoca (Regno delle due Sicilie), certamente esclusivo, ma che ci dà una serie di informazioni sullo stile e sul gusto. Questa speciale vocazione che offre una struttura del genere rappresenta un esempio di come un bene architettonico di particolare pregio inserito in un determinato contesto storico e ambientale, possa coniugarsi con il servizio di ospitalità e di ristorazione attraverso un attento studio degli ambienti. Sotto la guida della signora Maria Stella Caforio e con il supporto tecnico professionale del prof. Cardamone, è stato rilevato, in una visione innovativa, come il luogo sia capace di testimoniare un alto valore culturale che metta insieme storia, tradizione ed enogastronomia creando un richiamo e un’attrattiva unici. Alla base c’è sempre la capacità di saper leggere le vocazioni e saperle interpretare per vivere delle esperienze esemplari, che creano delle rappresentazioni simboliche in grado di generare valori e significati culturali e sociali importanti per la crescita del territorio e della percezione stessa degli attori sociali che vi operano. Il cibo, in questo caso, assume un richiamo simbolico e rappresenta non solo momento di convivialità ma anche un fattore che catalizza valori antropologici importanti. Sono queste strutture profonde che agiscono nell’inconscio collettivo e che possono cambiare in positivo il destino di una comunità di un territorio, con una acquisizione di una coscienza collettiva e di una visione culturale diversa e nuova su se stessi e sulle risorse che si hanno a disposizione. Regioni come la Toscana o la Sicilia o località come Matera, lo testimoniano. La Calabria e il territorio del Vibonese hanno un patrimonio storico-culturale, paesaggistico ed enogastronomico che potrebbe avere delle ricadute occupazionali straordinarie sotto il profilo turistico, agricolo e nel settore dei servizi. Il problema è sempre legato all’immaginario simbolico e come questa visione-concezione si rifletta sia dentro la stessa comunità e soprattutto all’esterno. Un ruolo fondamentale lo recita la comunicazione: che significa sempre consapevolezza culturale. E tradotto vuol dire investimento nell’istruzione, nella formazione, nell’impegno sociale ed etico-politico, per garantire il diritto allo studio e la promozione della pari dignità sociale affinché ci sia il pieno sviluppo della persona umana per tutti, come sancito nella Costituzione (in particolare artt. 3 e 34). Un controcanto tutto al femminile: tre allieve vengono inserite nell’Albo nazionale delle Eccellenze e l’Ipseoa “E. Gagliardi” scala le vette nazionali. Maria Concetta Monea, Sara Dastoli e Assunta Sabatino tra le Eccellenze inserite nella piattaforma dell’Indire del Miur. Queste tre allieve portano molto in alto l’Ipseoa “E. Gagliardi”, unico istituto alberghiero a livello nazionale ad ottenere per tre anni consecutivi il podio più alto in uno dei concorsi più importanti nel campo enogastronomico, “Basilicata a tavola”. Un controcanto alla narrazione che vede il territorio del Vibonese in fondo alle classifiche sulla qualità della vita. Questi traguardi ribaltano un paradigma che sembra incidere sui modelli comunicativi e che condizionano le strutture antropologiche di autorappresentazione sia nel campo professionale e culturale, con un notevole danno d’immagine. Maria Concetta Monea, (originaria di Laureana di Borrello, R.C. al V anno nell’indirizzo “Sala e vendita”) preparata dal professor Fausto Raniti, cui va il merito di possedere una grande dote di “scopritore di talenti”, con il suo cocktail “Negroni Millenial” nella X edizione del concorso “Basilicata a Tavola” a Melfi, 10-14 aprile), si aggiudica il secondo posto, medaglia d’argento, un assegno di 150 euro e l’iscrizione di diritto nell’Albo nazionale delle eccellenze Miur in virtù del nuovo regolamento che ha allargato l’inserimento anche ai secondi classificati. Un cocktail davvero originale quello preparato da Monea, che prevedeva obbligatoriamente tra gli ingredienti la grappa di Aglianico del Vulture ed un ingrediente della regione di appartenenza, ideato per celebrare i cento anni del Negroni, un evento ufficializzato ovunque in modo da ricordare un pre-dinner storico ma puntualmente attuale, in continua evoluzione di ricette e presentazioni. L’allieva dell’Ipseoa “E. Gagliardi” con questa affermazione, va a fare compagnia alle sue compagne formando una triade speciale, tutta al femminile, nell’Albo delle Eccellenze del Miur, che ness’un altro istituto alberghiero può vantare a livello nazionale. In precedenza a salire sul gradino più alto Sara Dastoli (originaria di Filadelfia, classe V, indirizzo Sala e Vendita). Nello stesso concorso internazionale di Enogastronomia, ( 5-7 aprile 2017), unica manifestazione a livello nazionale ad essere riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione. Allora aveva 16 anni e la sua creazione ottiene il massimo riconoscimento. Ma anche Assunta Sabatino (originaria di Francavilla Angitola, di quinta, indirizzo Sala e Vendita) ha portato in alto la bandiera del “Gagliardi”. Lo scorso anno, nello stesso concorso ottiene il massimo punteggio, 100/100 ( mentre la Dastoli aveva avuto 98/100”). Nel premio, così come nella edizione 2019, è compresa una borsa di studio e la partecipazione alla Summer School internazionale di cucina “Alma” di Colorno(Parma), una delle più prestigiose per quanto riguarda l’enogastronomia. L’inserimento nell’Albo delle Eccellenze è compresa anche un’altra borsa di studio. Un primato straordinario per una Scuola in uno dei più importanti concorsi del settore. Anche Fabiana Ganino, nell’anno scolastico 2015-2016, raggiunge la vetta più alta sempre nel concorso “Basilicata a tavola”, ma il decreto ministeriale che ha inserito la manifestazione enogastronomica nel programma triennale per la valorizzazione delle eccellenze, viene emanato nel 2017, per cui l’allieva non potrà essere inserita tra le Eccellenze. La notizia dell’ennesima affermazione di allieve dell’Ipseoa “Gagliardi”, è stata accolta con particolare emozione da parte del dirigente scolastico Pasquale Barbuto, alla guida dell’Istituto dall’inizio del corrente anno scolastico, dopo il pensionamento dell’ex dirigente Carlo Pugliese: “Questo è un premio che dà orgoglio alla Scuola e al lavoro che è stato profuso dai nostri docenti e da tutto il personale scolastico. Ci fa capire in primo luogo che i risultati importanti sono il frutto di un lavoro collettivo, in particolare per una Scuola che ha tra i suoi principali obiettivi, non solo una responsabilità nella formazione umana e culturale degli allievi, ma soprattutto professionale. Quando gli studenti vengono responsabilizzati e motivati – ha sottolineato Barbuto –fanno emergere delle risorse inaspettate che è necessario coltivare con impegno e cura. Ma è anche la dimostrazione – ha osservato ancora – che è necessario investire e credere nella capacità dei giovani per invertire il sentimento di rassegnazione e di sfiducia che incidono negativamente sul destino di questo territorio”. Per questi motivi il dirigente dell’Ipseoa ha espresso la sua gratitudine alle allieve Monea, Dastoli e Sabatino, per essere entrate nell’Albo delle Eccellenze d’Italia, ma anche agli altri allievi che sono riusciti a dare lustro all’Istituto “Gagliardi” di Vibo. Infine un particolare riconoscimento Barbuto lo rivolge ai docenti che hanno preparato gli studenti a raggiungere questi importanti traguardi. Il prof. Raniti ha osservato che la selezione e il giudizio della giuria sono rigorosi.Per questo il risultato delle allieve dell’Ipseoa “Gagliardi” assume un grande valore. Lo stesso concorso è stato vinto 3 anni fa dalla scuola anche ad Alassio in Liguria, dove partecipano gli alberghieri del Settentrione, sia nel settore Sala e Bar che nella Sommellerie, aggiudicandosi il Premio d’Istituto e gli studenti hanno ricevuto delle borse di studio con stage in strutture alberghiere di primo livello. “È il risultato che premia la massima attenzioneper tutti – ha spiegato Raniti – in particolare verso chi dimostra di avere delle particolari doti. Per il futuro auspichiamo di proseguire sempre con lo stesso impegno e attenzione”, ha assicurato il docente che prepara gli allievi ad affrontare queste fondamentali esperienze per misurare le proprie competenze a livello nazionale.