Renzi torna leader del Pd e attacca la Lega: tovarisch Salvini

Matteo Renzi nel primo giorno della grande Convention dei suoi comitati civici a Milano torna a parlare da leader del Pd. L’ex segretario, accolto anche dal sindaco Beppe Sala, si riprende la scena politica. “Torneremo a vincere, ci riprenderemo il Paese”. Dopo la Leopolda il leader fiorentino punterà a scalzare Nicola Zingaretti. Sembra infatti archiviata l’ipotesi di un partito renziano. Il Matteo dem attacca il Matteo leghista. “Glielo dico in russo, così capisce meglio: tovarisch Salvini, glasnost, trasparenza per favore!”. L’ex premier accusa il ministro dell’Interno di “alto tradimento” perché, afferma, “non credo che la Lega abbia avuto quei 65 milioni, ma gli uomini di Salvini i soldi li hanno chiesti, e a una potenza straniera: il Parlamento non può non discuterne”. Renzi lancia la sfida a Salvini, l’unico avversario del futuro perché è certo che i grillini da qui a breve saranno scomparsi. Ad un ex del Pd che gli chiedeva se volesse “riprendersi il partito” lui ha risposto senza esitazioni: “Ci stiamo provando”. “Torneremo a vincere” promette il parlmentare ma – ammette – “sarà lunga e complicata”. Già in autunno la Lega potrebbe strappare l’Umbria e la Calabria al Pd. Sarebbe un’ulteriore sconfitta del Partito democratico. A gennaio si vota in Emilia-Romagna, un’altra regione diventata a rischio. A quel punto, pensano i renziani, il loro leader potrebbe tornare in gioco, con un congresso anticipato, e, soprattutto, con le primarie. Zingaretti sembra già un corpo estraneo. Dario Franceschini, alla penultima assemblea del gruppo della Camera non ha sposato la linea Zingaretti-Gentiloni-Minniti sulla Libia, ma ha fatto la proposta, poi risultata vincente, di astenersi dal voto su quella missione. Pierluigi Castagnetti ha rimproverato a Zingaretti di non avere linea. Il malessere interno c’è e Renzi lo cavalca. “O torniamo noi a dettare l’agenda o non vinceremo mai più”.