Roma. Mi Riscatto: il modello da esportare

Sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini ha fatto da cornice al quadro dei possibili sviluppi del progetto Mi Riscatto per Roma, alla presenza di una delegazione formata da alcuni rappresentanti del sistema penitenziario degli Stati Uniti del Mexico e funzionari dell’Ufficio messicano delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine. L’incontro è il risultato di una sperimentazione virtuosa che ha visto collaborare insieme più protagonisti, frutto di un accordo sottoscritto a Città del Messico dai delegati italiani del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, da quelli del Messico e delle Nazioni Unite nell’ultimo giorno della Conferenza internazionale dedicata alle buone prassi per il reinserimento dei detenuti attraverso il lavoro. La visita dei rappresentanti messicani è stata l’occasione di poter vedere il progetto applicato sul campo nella città in cui è nato. Il programma di implementazione definitivo sarà sottoscritto a Ciudad de México nei prossimi mesi e la sperimentazione sarà avviata dopo l’estate. Il progetto Mi riscatto per Roma è frutto di una iniziale e positiva sperimentazione, partita nel 2017, tra Roma Capitale, il Ministero della Giustizia, in particolare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – DAP, il Tribunale di Sorveglianza di Roma e la Casa Circondariale Rebibbia N.C.. Sono circa un centinaio i detenuti coinvolti nel Progetto che svolgono lavori di pubblica utilità dopo un periodo di formazione. Per la pulizia del verde la formazione è stata svolta dal Dipartimento Tutela Ambientale – Servizio Giardini di Roma Capitale, e ha interessato attività di sfalcio dell’erba e manutenzione del verde pubblico. Un secondo programma di lavori ha riguardato la manutenzione stradale, la cui formazione è stata curata da Autostrade per l’Italia Spa, per le attività di rifacimento della segnaletica orizzontale, pulizia di caditoie e sistemazione di sedi stradali a basso scorrimento. È in fase di definizione un nuovo protocollo d’intesa per l’utilizzo delle detenute della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia presso le Aziende Agricole di Roma Capitale di Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere. Oltre alle persone private della libertà personale, ci sono circa 500 persone che hanno commesso reati di piccola entità coinvolte nel progetto per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità in misura alternativa alla detenzione. Il dato del 2018 è un ottimo risultato che fa di Roma la città che più si impegna in questo ambito. “Lo scambio di buone pratiche tra Roma e Ciudad de México è un segnale di grande valore. È un riconoscimento importante per i risultati di questo progetto l’attenzione di un Paese come il Mexico e di una città così estesa, una Capitale con enormi potenzialità e alle prese con le grandi sfide di ogni megalopoli contemporanea”, ha dichiarato il sindaco di Roma Virginia Raggi.