Pierangelo Bertoli (Omaggio a un grande Artista)

“ … e adesso che farò non so che dire ho freddo come quando stavo solo ho sempre scritto i versi con la penna non ho ordini precisi di lavoro ho sempre odiato i porci ed i ruffiani e quelli che rubavano un salario i falsi che si fanno una carriera con certe prestazioni fuori orario… “ ( Pierangelo Bertoli- A Muso duro – ) “ omaggiare questo –uomo – Pierangelo Bertoli, è per me un grande onore; poiché omaggiando lui, omaggio la poesia e la dolcezza dell’amore. L’amore per la vita e lui ne aveva molto, L’Amore per una donna e lui ha amato la sua sposa più di ogni cosa al mondo. Parlare di Pierangelo Bertoli è come parlare di amore, perché è di questo che si tratta. Ma anche di dignità e di orgoglio e lui ne aveva molto. Ora che lui non c’è è rimasto il vuoto, non c’è più coscienza …” Vincenzo Calafiore Era da tempo e nell’aria di scrivere qualcosa a riguardo di un grande uomo, un grande Artista, di un Poeta o cantore della vita, no quella vuota e priva di senso o di significato, ma di quella vita vera, quella della quotidianità, della famiglia, dei rapporti umani, della giustizia e parità sociale. Questa “ vita “ Pierangelo Bertoli, la impregnava in tutti i suoi testi che una volta ascoltati rimanevano affisse nel cuore e nella mente, non venivano almeno da me canticchiati poiché per mia sfortuna sono stonato, ma li recitavo a memoria e mi lasciavano ieri come oggi sempre significato, un significato che è la vita stessa, da lui sempre ben rappresentata. La strofa in “ incipit “ è un fondamentale di quella che dovrebbe essere la “ purezza” del vivere e solo una persona pura avrebbe potuto scriverla e Pierangelo Bertoli lo è stato fino alla conclusione del suo viaggio terreno, che proseguirà verso quell’altrove a cui dovremmo essere destinati. Pierangelo è stata una significante Stella Cometa che col suo passaggio ha segnato di cultura e di nuove emozioni l’animo di molta gente; non è stato il burattino di Mangiafuoco, ne mai ha svenduto la Sua dignità, il Suo orgoglio di uomo e di Artista. Non voglio qui elencare la sua Discografia, ma desidero parlare di lui, prima come uomo, poi dell’Artista Pierangelo Bertoli. Lui, Pierangelo da impareggiabile Poeta che è, ha scritto molto e non lo ha fatto perché aveva una famiglia a cui provvedere, lui ha scritto con la sua “ anima libera” e il suo “ grande cuore “, canzoni di grande valore, di grande umanità. Che ancora oggi dopo tanti anni sono come appena scritte, come fossero buon pane appena sfornato con tutto il suo profumo, con tutta la sua poesia dei suoi occhi che hanno guardato la tristezza del mondo si fatto. Per quanto mi riguarda era più “ cristiano “ di tanti ipocriti cristiani che ogni domenica si recano a messa e poi magari picchiano e violentano. “Certi momenti” una meravigliosa canzone, quasi un editto coraggioso ( 1980) con cui affronta la tematica dell’aborto schierandosi coraggiosamente contro la Chiesa Cattolica, a dispetto dei tanti suoi … colleghi ….. servi muti e arrampicatori. “ Pescatore “ un’altra bella canzone cantata allora con l’esordiente e oggi grande Artista Fiorella Mannoia. 1991 . Il Poeta incontra Andrea Parodi dei Tazenda con i quali si presenta a San Remo con – Spunta la luna dal monte – fu un grande successo. Andrea Parodi poi nel tempo, si ammala e si congeda con una bellissima poesia della tradizione popolare sarda dedicata alla sua sposa: “ No Potho Reposare “ resterà nella storia come il suo amico Pierangelo Bertoli. In questo Medio Evo Scuro in cui si apprezzano più la stoltezza e la banalità, in cui primeggia il lato oscuro della violenza. In questo sistema mediocre e di bassa cultura trovano posto in quel mondo della musica gente con la cute tatuata che invece di cantare, parla, e sono nella maggior parte dei casi cose di assoluta volgarità. Questi sono gli “ Idoli” che vanno per la maggiore e che le emittenti private e non con loro ci vanno a nozze. Il dispiacere più grande è assistere inerme alla distruzione sistematica di un mondo in cui un tempo cantando si faceva poesia e c’erano persone che sapevano fare bel canto, appunto come Pierangelo Bertoli, Andrea Parodi, Artisti e poeti allo stesso tempo che da soli sapevano reggere la scena. Oggi in questo Medio Evo Scuro ci sono per fortuna ancora gli ultimi due Istrioni: Renato Zero e Massimo Ranieri, due animali da palcoscenico che sanno ancora incantare e fare emozionare, sognare. Ma questa è un’altra storia. Non riesco a spiegarmi come mai le sue canzoni ancora oggi lavorando le canticchio, e come prima emozionano e fanno pensare ancora, quelle poche di oggi una volta ascoltate non le ricordo piu! L’errore più grande, commesso sia dalle emittenti private, ma ancor di più dalla RAI nei confronti di Pierangelo Bertoli è stato quello di dimenticarsi troppo presto di lui, un Artista completo, un uomo che ha dovuto conquistare “ a Muso duro “ ogni centimetro di vita. Ma c’è un erede Alberto Bertoli la speranza di tutti quelli che amano il bel canto e la buona musica. “ Alberto Bertoli, figlio dell’artista: «Mio padre ha avuto una vita molto dura, il padre scomparso presto, la malattia fin dall’infanzia, ma la sua forza credo che siano state le donne della sua vita, a cominciare dalla madre per arrivare fino alla moglie, mia mamma». “ All’inizio non volevo pensare e mi dava molto dolore, dire semplicemente che era deceduto. Ora ho la sua musica ed è con me ovunque io sia. E’ scontato dirlo, ma per me è davvero così: io lo penso vivo, credo che sia bello a modo mio cercarlo e ascoltare gli unici due CD che mi sono rimasti dei tanti che non mi sono mai stati restituiti. E’ il sentirlo vivo nella mia quotidianità e magari rivedere su youtube alcuni suoi concerti e mi piace immaginare che lui con tutte le sue grosse difficoltà ha sempre cercato di superare i sentimenti della nostalgia e della malinconia, della tristezza, aveva un entusiasmo e un coraggio da leone. Ciao Pierangelo!