Maggioranza a rischio in Senato: ha 162 senatori, 1 in più del minimo

La maggioranza parlamentare a Palazzo Madama è sempre più a rischio. Era composta da 171 onorevoli nel giugno 2018 nei premi mesi del governo Conte. Ora potrebbe scendere a 162, uno sul livello minimo per detenere la maggioranza. Lo scenario deriva dalle possibili tre espulsioni tra i grillini. Dopo il voto di mercoledì a Palazzo Madama sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini coinvolto nel caso Diciotti, si attendono le conseguenze politiche nei confronti di chi ha votato sì: Virginia La Mura, Paola Nugnes ed Elena Fattori. Luigi Di Maio dovrà valutare le conseguenze di una loro esclusione. I probiviri hanno rimandato il momento di un eventuale verdetto. In caso di effettive espulsioni, a Palazzo Madama resterebbero 104 esponenti dei pentastellati che insieme ai 58 colleghi della Lega arriverebbero a formare la risicata maggioranza di 162, su un totale di 320 senatori (compresi quelli a vita). I numeri erano già iniziati a ridursi già da giugno con le espulsioni di Maurizio Buccarella e Carlo Martelli che, insieme a due eletti all’estero con il Maie, avevano affermato di votare per la maggioranza. A fine 2018, erano seguite le espulsioni anche di Gregorio De Falco e di Saverio De Bonis passati al gruppo Misto. Poi Matteo Dall’Osso aveva traslocato in Forza Italia. La maggioranza pura era scesa a 165, quattro eletti sopra la soglia minima. Se davvero La Mura, Nugnes e Fattori dovessero essere espulse, ogni votazione in Senato sarebbe appesa a un filo. C’è chi ipotizza un ingresso in maggioranza di Fratelli d’Italia che conta 18 parlamentari. Invece una maggioranza alternativa di centrodestra che esclude i grillini, e cioè che somma Lega (58), Forza Italia (61) e FdI (18) arriverebbe a 137, non sufficiente per dare la fiducia a un governo. Anche alla Camera ci sono stati deputati grillini sospesi o espulsi (Andrea Cecconi, Silvia Benedetti, Antonio Tasso, Carlo Vitiello e Salvatore Caiata), ma qui i margini non fanno temere il governo Conte: M5S (220), Lega (123) e gruppo Misto (22, tra cui gli ex M5S), arrivano a quota 365, ben oltre la soglia minima necessaria pari a 315.