Cosenza. Importante Incontro-Dibattito su: “Il Potere Segreto delle Mafie “!
Il riuscito Evento è stato promosso ed organizzato dal Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” e dall’Osservatorio Nazionale sulle Mafie “Falcone-Borsellino”.
“Il Potere Segreto delle Mafie” , un Tema di palpitante attualità, è stato al centro di una importante e significativa iniziativa promossa dal Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza e dall’Osservatorio Nazionale Mafie – ONM – “Falcone Borsellino”. Una manifestazione di ineludibili contenuti educativi, grazie ad un approccio basato sulla presenza di alte ed autorevoli figure professionali, tra Magistrati impegnati a livello nazionale e Giornalisti calabresi, di sicuro prestigio. L’incontro s’è regolarmente svolto,nella funzionale Salone dei Convegni del Ridotto del Teatro “A.Rendano” della Città Bruzia, con una straordinaria presenza di pubblico, di Autorità Civili, di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Istituzioni Scolastiche provinciali. Da segnalare un’ammirevole delegazione di giovani discenti, attenti e ben motivati, desiderosi di conoscere e di apprendere. La complessa materia : “Il Potere Segreto delle Mafie” è stata sottoposta alla vigile ed attenta sensibilità dell’uditorio, ma soprattutto dei tanti giovani che hanno avuto una mirabile opportunità, quella di meglio approfondire e comprendere alcuni episodi salienti della barbarie mafiosa, della sua perniciosa pericolosità per la Società Civile, dei suoi solidi legami con gli apparati degli Enti pubblici locali e con quelli centrali dello Stato. Il calendario dei lavori dell’Incontro-Dibattito, infatti, ha visto impegnati due Magistrati della Direzione Nazionale Antimafia: Antonio Di Matteo e Sandro Dolce; il Giornalista Franco Rosito, Presidente del Circolo della Stampa “M.R.Sessa”, il Giornalista e Scrittore, Arcangelo Badolati ( anche nelle veste di Coordinatore dell’Osservatorio “Falcone-Borsellino”). Franco Rosito, nel salutare i preziosi ospiti ed il qualificato pubblico presente, ha svolto un saliente ed incisivo intervento introduttivo nel quale ha illustrato presenza e ruolo del Circolo della Stampa sul territorio, ponendo l’accento sulle motivazioni della scelta di un Argomento così molto impegnativo. Arcangelo Badolati, nel suo ruolo di coordinatore dell’Evento ha subito aperto un coinvolgente spazio in cui, con una sorta di riflessione-conversazione e poi domande ben mirate ha, sapientemente, rivolto domande di sicura aderenza al delicato tema in discussione, ai Magistrati: Antonio Di Matteo e Sandro Dolce della Direzione Nazionale Antimafia, che non si sono risparmiati nella loro competente oratoria e capacità esperienziale d’inquadrare i più aspri aspetti, nell’evoluzione storica anche dei processi, relativi al Fenomeno delle Mafie. S’è visto anche un Badolati affrontare i lavori con la sua innata sensibilità professionale, brillante nell’armonizzare l’incontro tra relatori e pubblico, in una sorta di coinvolgente conversazione che ha visto anche impegnati gli entusiasti giovani studenti, che hanno rivolto ai Magistrati brevi ed appropriate domande su particolari aspetti del Fenomeno criminogeno. Attenzione e ascolto hanno caratterizzato questo ‘spazio-dibattito’, tra mondo della Scuola e rappresentanti dell’Organo Giudiziario. E’, poi, toccato ad Antonio Di Matteo avviare un significativo dialogo, con il prezioso uditorio in un puntuale sinergismo con il suo Collega Dolce che, di volta in volta, ha assicurato all’economia della discussione un apporto di rilievo su intricatissimi aspetti dell’evoluzione e del radicamento dei fenomeni criminogeni nel Sud, quanto nel resto del Paese. I Magistrati ai Presenti: ” Il nostro è un Paese che ha il vizio della memoria, perché tende a dimenticare”. “ Essere consapevoli su ciò che accade nella propria terra e nel proprio Paese è una questione di democrazia, libertà, civiltà, aspettativa di un futuro migliore. Sogno che in Calabria nasca quella voglia di ribellione che in altre regioni c’è stata. Non siate indifferenti”. Di Matteo, il PM del processo sulla Trattativa Stato-Mafia e Magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, si è rivolto così ai giovani degli istituti scolastici dell’area Bruzia, opportunamente coinvolti dagli organizzatori, nella piena consapevolezza che l’Educazione alla Legalità e la Resistenza contro il Fenomeno delle Mafie deve trovare nel Pianeta Scuola un grande e fertile terreno sul quale investire risorse e programmi formativi. Ma Di Matteo ha inteso, altresì, affermare: “L’infiltrazione mafiosa ha condizionato pesantemente il nostro sistema e minato la nostra democrazia. Non so se un giorno la mafia sarà sconfitta, lo spero certamente, ma abbiamo bisogno di due cose: un cambiamento della politica, che deve recidere qualunque rapporto tra mafia e istituzioni, e un cambiamento di mentalità. Dobbiamo sovvertire l’idea che il mondo funzioni solo con lo scambio di favori”. E ha poi aggiunto, rivolgendosi ancora agli studenti: “Documentatevi, studiate, non permettete agli altri di additarvi come mafiosi soltanto perché provenite dalla Calabria. Non siate gregge, ma cittadini consapevoli”. All’evento, oltre agli alunni del Liceo Classico Gioacchino da Fiore e del Pitagora di Rende, dello Scorza di Cosenza e dell’Istituto di Istruzione Superiore di Castrolibero, ha preso parte anche il Movimento delle Agende Rosse “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” di Bisignano (CS), che ha ricevuto apprezzamenti per quanto attinente al ruolo, sia degli organizzatori che dei relatori. Il Movimento – è stato ricordato – è attivamente e concretamente presente sul territorio. In occasione dell’ Incontro-Dibattito è stato presentato il libro di Antonio Di Matteo, scritto col giornalista Saverio Lodato, dal titolo Il Patto Sporco (Chiarelettere) sul processo più emblematico della storia d’Italia dopo il maxiprocesso (1986-1992) e quello ad Andreotti (1993-2004), raccontato dal suo principale protagonista. Riportiamo, in sintesi, un giudizio della Critica sul Libro: ”Il Patto Sporco “ “Un libro, ‘Il Patto Sporco’ di Antonio Di Matteo e Saverio Lodato, che si legge con l’adrenalina in circolo e il battito del cuore in accelerazione. Con la voglia di conoscere fin dove la bravura di magistrati come Di Matteo, eredi professionali e morali di Falcone e Borsellino, li ha portati a svelare i tanti, troppi misteri e segreti dei legami marci tra Stato e anti-Stato. Con il desiderio di una diffusione e condivisione sempre maggiore di questi traguardi. Con la speranza che l’Italia della terza Repubblica sia o diventi davvero altro rispetto a quello che, purtroppo, è stata la nascita e la storia della seconda appena conclusa. Il Patto sporco, dunque, è un libro “scritto da entrambi con passione e rabbia”. Perché se in tutti questi anni la stampa, i giornali, i telegiornali, i grandi opinionisti avessero offerto all’opinione pubblica ‘un minimo sindacale di informazione’ sull’argomento, “difficilmente questo libro avrebbe avuto un senso”. Sarebbero notizie già note. Invece così non è stato. E’ un libro assolutamente necessario. Da leggere. Da comprendere. Da condividere”. Le conclusioni del Presidente del Circolo della Stampa “M.R.Sessa” “Siamo qui – ha concluso il Presidente Franco Rosito, manifestando ampia soddisfazione – per esaltare i valori della legalità e gli uomini che si battono per affermarla. Proprio in nome della legalità e dei diritti, il Circolo della Stampa proseguirà, lungo il corso dell’anno, con le iniziative volte a sensibilizzare, soprattutto i più giovani, su tematiche spinose e di stringente attualità. Oggi non solo abbiamo seminato ma anche raccolto importanti insegnamenti”. Da Casali del Manco CS), 18.03.2019