Pordenone. Dopo l’unione civile si separano: assegno alla donna più debole

Non sono matrimoni ma le unioni civili comportano degli obblighi. Così il Tribunale di Pordenone si è espresso in una materia piuttosto nuova per l’Italia. In una causa di “divorzio” fra due donne unite civilmente, ha riconosciuto un assegno di mantenimento periodico a favore della “coniuge”‘ piu’ debole. Nel provvedimento del Tribunale, presieduto dal giudice Gaetano Appierto, si legge che è “altamente verosimile che nel corso della stabile convivenza delle parti in causa, con inizio già nell’autunno del 2013, siano state adottate dalla donna economicamente più debole decisioni in ordine al trasferimento della propria residenza e alla attività lavorativa, dettate non solo dalla maggior comodità del posto di lavoro rispetto ai luoghi di convivenza (Pordenone piuttosto che Venezia), ma anche dalla necessità di coltivare al meglio la relazione e trascorrere quanto più tempo possibile con la propria compagna, non comprimendo il tempo libero con le ore necessarie per il lungo trasferimento per almeno due volte al giorno”. L’assegno di mantenimento sarà di 350 euro al mese a carico della coniuge economicamente più forte che occupa ancora l’abitazione condivisa all’epoca della relazione. “Mi fa piacere leggere che, per la prima volta, un Tribunale ha applicato la legge sulle unioni civili anche in sede di scioglimento, riconoscendo un assegno alla coniuge debole” ha dichiarato Monica Cirinnà. La senatrice del Partito democratico è stata la relatrice della legge sulle unioni civili.