Dal 15 marzo Paola Turci torna con l’album “Viva da morire” e poi va in tournèe

Milano. «Non ci ho ragionato molto quando ho ascoltato la prima volta la canzone, ma ancora adesso mi fa questo effetto, e quando lo dico mi sento bene, mi dà energia, è una esclamazione, una canzone che alla fine racconta di come si ritorna alla vita nel momento in cui sta per sfuggirti». È la sintesi fatta da Paola Turci sul nuovo singolo “Viva da morire” che dà anche il titolo al nuovo album in uscita venerdì 15 marzo. “Viva da morire” contiene dieci tracce che restituiscono una Paola Turci sorprendente. «C’è il mio passato, il presente, il futuro – ha sottolineato – Ci sono io adolescente alla casa al mare dove ho imparato suonare la chitarra, ci sono io da adolescente sulla Vespa 50, e Patti Smith nelle cuffie, e io come sto e dove va il mio desiderio verso un due che vorrei». Le dieci tracce di “Viva da morire” hanno un arrangiamento musicale proprio in cui l’artista esplora timbri vocali mai toccati. «Ci sono altezze che non avevo raggiunto in precedenza – ha confessato – È il secondo disco che faccio con Chiaravalle e abbiamo giocato sulle tonalità perché mi piace rompere la voce ma comunque si ascoltano le mie canzoni con timbro alto a graffiato e mi permette di ascoltare il cuore e di avere una libertà che non avevo prima. Non ho fatto uno studio particolare, ma solo per emotività, avendo allargato sui ranger di ottave».

Questo disco di Paola Turci rompe in u n certo senso la monotonia musicale. «C’è una malinconia in questo disco con delle sfumature che raccontano esistenze come le nostre – ha spiegato – A un certo punto è avvenuto to un incidente, un imprevisto, un inciampo e la vita ci stava sfuggendo via, ma poi l’ho ripresa. In questo disco c’è la bambina capricciosa che vuole mangiarsi la vita, che cerca una figura importante e non perde la speranza che ci sarà una rivoluzione». Naturalmente il disco contiene “L’ultimo ostacolo” presentata all’ultimo Sanremo. «Quando l’ho ascoltata per la prima volta mi ha colpito solo il verso iniziale – ha confidato – Il testo è d’amore, classico, da interpretare. Perché io lì torno all’ultimo respiro di mio padre, e nelle strofe che seguono includo il sogno di avere accanto, ancora: ho avvertito una mancanza e ho sentito il desiderio di averlo vicino perché è stata una figura maschile di riferimento che ha saputo dirmi di sì, che mi ha fatto una carezza e mi ha dato fiducia in me stessa; ho ricostruito attraverso i momenti più belli quello che era lui accanto a me». La canzone “Viva da morire” era destinata a J-Ax. «Nel suo studio ascoltavamo un brano dopo l’altro – ha precisato – Quando l’ho sentita non ho detto niente a poi al mio produttore Luca Chiaravalle ho detto che questa canzone la voglio». Paola Turci è arrivata a questo disco senza l’urgenza di doverlo fare. «Il disco è in effetti inaspettato – ha rivelato – Non ci avevo pensato perché dovevo ritrovare me stessa: è più personale, autobiografico, e nasce dall’arte di ricominciare; volevo cambiare con una forma d’arte che doveva raccontare il nuovo, come un bambino che arriva prepotente e arriva a tuti i costi, e mi son fatta travolgere dalle emozioni».

L’artista è una effervescente assertrice della femminilità. «La vivo con un senso di incapacità e di impotenza che mi fa male, ma la vivo anche con il contrario e non è vero che sono impotente, che posso fare qualcosa – ha sostenuto – La guerra contro le donne è impressionante e quando si placa si pensa che non succeda più. La molestia sulle donne mostra la salute di un Paese: se le donne vengono maltrattate vuol dire che quel Paese è indietro e di tanto, è rimato a una civiltà possiamo dire primitiva; gli uomini devono ammettere che la donna deve stare in casa, in cucina o a letto, o a fare solo la segretaria». Beppe Fiorello ha raccontato questo nuovo lavoro al Vranken Pommery. «Mi ha raccontato in modo esemplare – ha fatto notare – Ha letto il mio libro da cui sono emerse delle affinità, come di avere lui un fratello più grande e famoso e io mia sorella». A maggio Paola Turci terrà due importanti eventi ‘live’, il 13 al Teatro degli Arcimboldi di Milano e il 20 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 12 novembre, invece, partirà dal Teatro Colosseo di Torino il tour teatrale che toccherà poi il 14 Bologna (Teatro Celebrazioni), 15 Mestre (Teatro Corso), 19 Parma (Teatro Regio), 21 Senigallia (Teatro La Fenice), 23 Lecce (Teatro Politeama Greco), 26 Catania (Teatro Metropolitan), 27 Palermo (Teatro Golden), 30 Reggio Calabria (Teatro Cilea), 2 dicembre Napoli (Teatro Augusteo), 4 Forlì (Teatro Fabbri) e il 9 Firenze (Teatro Verdi). «Sarà un tour teatrale, pieno di energia, come si può evincere dalle canzoni – ha anticipato – Non mi fermerò soltanto ai brani di quest’ultimo disco ma spazierò con le canzoni della mia vita. Per l’estate stiamo lavorando a delle date diverse». Paola Turci incontrerà i fan in alcuni appuntamenti speciali negli store di alcune città italiane: il 16 marzo Discoteca Laziale ore 17:00 Via Giolitti a Roma, il 17 Feltrinelli ore18:00 Piazza Piemonte a Milano, il 22 Feltrinelli Red ore 18:00 Piazza della Repubblica a Firenze, il 23 Feltrinelli ore 18:00 Piazza dei Martiri a Napoli, il 24 Feltrinelli ore 15:00 Via Melo a Bari e Feltrinelli ore 18:30 Via dei Templari a Lecce.