Matteo Salvini ancora contro i grillini: si alla Tav

Chissà come andrà a finire in questa eterna disputa tra alleati divisi su tutto? Sulle trivelle alla fine ha prevalso la logica dei grillini contrari allo sviluppo economico dell’Italia. Sarà così anche sulla Tav? Le grandi opere servono ad ammodernare l’Italia. La Lega ha sempre difeso questo principio. Lo farà anche ora a costo di lasciare Palazzo Chigi? Almeno nei proclami il Carroccio si scaglia contro i grillini e sostiene il progetto. L’analisi costi-benefici dell’infrastruttura non c’è ancora, ma emergono i conti “paralleli” di via Bellerio a dire “che l’opera va completata, che serve all’Italia, che sono maggiori i costi per sospenderla rispetto ad ultimarla”. “Va fatta” afferma Matteo Salvini, annunciando la visita a Chiomonte, “dove le forze dell’ordine vivono da mesi per difendere un cantiere della Tav spesso oggetto di violenze”. I grillini, invece, si appigliano al cosiddetto contratto di governo. “Abbiamo cambiato metodo, perché un’opera così rilevante – sostiene il premier Giuseppe Conte – ci obbliga responsabilmente a recuperare le valutazioni che sono ancora attuali visto che questo benedetto buco non è ancora stato realizzato. E’ così da irresponsabili?”. Il Ministro Toninelli aveva annunciato una decisione entro la fine di gennaio ma i tempi si allungano. L’analisi costi-benefici è ferma al ministero delle Infrastrutture nonostante le pressioni della Francia e dell’Unione Europea e il rischio di perdere i fondi già stanziati per l’opera. “Noi non l’abbiamo ancora vista – ribatte il vice ministro all’Economia Massimo Garavaglia – ma ci sono anticipazioni abbastanza surreali. Ad esempio si considera una perdita le mancate accise sul gasolio dei tir: va bene tutto, ma considerare una perdita l’avere meno tir sulle nostre autostrade mi sembra un paradosso”.