Ciclismo, l’esempio di Nibali: “34 anni? Non mi fermo: voglio vincere Giro e Tour 2019!”

La leggenda del ciclismo su strada italiano non si vuole fermare nonostante la concorrenza di atleti più giovani: “Voglio la terza maglia rosa”. Un esempio per tutti gli amanti di questo sport e non solo

Nello sport si sa, è verso i 30 anni che si comincia a prendere davvero coscienza dell’importanza della cura per il proprio corpo. A 20 anni infatti solitamente si ha un’altra energia, esplosività e forza: sono molti i giovani talenti che si perdono, in qualunque disciplina, pensando di essere arrivati e sottovalutando l’importanza del duro allenamento. Per ogni sport però ci sono dei veri fuoriclasse che sembrano stare lì a spronarci a fare meglio ed a migliorarci sempre: anno dopo anno non solo non calano di rendimento, ma tirano sempre fuori dal cilindro colpi migliori.

Per gli appassionati di ciclismo, il nome di Vincenzo Nibali non ha di certo bisogno di presentazioni. Classe 1984, professionista dal 2005 e con un curriculum che parla da sé: è uno dei sette ciclisti, dei quali solo due italiani, ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti i tre Grandi Giri, visto che ha trionfato a la Vuelta a Espana 2010, i Giri d’Italia 2013 e 2016 ed il Tour de

France 2014. E’ uno dei quattro ad aver vinto tre grandi giri e due classiche monumento diverse, dato che si è aggiudicato il Giro di Lombardia due volte (2015 e 2017) ed una Milano-Sanremo (2018). Questi solo alcuni dei suoi innumerevoli successi per una carriera da vera leggenda.

Lo Squalo però, all’età di 34 anni, si erge nuovamente ad esempio per tutti gli amanti del ciclismo e dello sport in generale. Nonostante, infatti, non abbia più molto da dimostrare o conquistare, non sembra avere la minima intenzione di adagiarsi sugli allori: “Voglio correre il Giro d’Italia ed il Tour de France” – ha infatti annunciato oggi, così come riporta La Gazzetta dello Sport“Ma non ho dubbi su quale sia più importante: vorrei vincere la terza maglia rosa“. Il suo 2019 dunque è tutto da seguire: debutto alla Vuelta Valenciana, in Spagna, il 6 febbraio, poi AbuDhabi Tour, Tirreno-Adriatico, Milano-Sanremo, Tour of the Alps e Liegi-Bastone-Liegi.

Il campione di Messina che ha conquistato il mondo a bordo della sua bicicletta non sa cosa significhi mollare. E per emergere ha dovuto lottare anche per le origini siciliane: “Il ciclismo è uno sport radicato in altre regioni e bisogna prenderne atto quando si fa una scelta di questo tipo. Dietro al mio successo ci sono anni di sacrifici. Spero che la mia storia ed il mio percorso” – ha dichiarato una volta a Leggo.it“possano essere da esempio e da stimolo per tanto ragazzini della mia terra e di tante altre zone del Sud Italia”.

Per chi segue attentamente il ciclismo e ama scommettere, sarà ovviamente possibile puntare sulla vittoria dello Squalo in questi due importanti eventi e sognare assieme a lui di poter scrivere nuove pagine della storia di questo sport.