Sovicille. Arturo Pratelli ucciso da un pirata ad Ampugnano

Tragedia in località Ampugnano, nel comune di Sovicille (Siena). Arturo Pratelli, ragazzo di 17 anni del luogo, è morto dopo essere stato investito da un’auto pirata lungo la provinciale 73. Il minorenne camminava sul ciglio di una strada scarsamente illuminata quando è stato travolto. Secondo una prima ricostruzione il ragazzo dopo l’urto è stato sbalzato di alcuni metri. Il conducente dell’auto ha poi continuato ad andare avanti senza prestare soccorso. L’allarme è stato dato da alcuni passanti. Il ragazzo è stato portato in ospedale, dove è poi deceduto.  I Carabinieri stanno sentendo testimoni per capire la dinamica dell’incidente e intanto cercano l’auto pirata e il suo conducente.  

Arturo Pratelli: chi era la vittima

Il ragazzo frequentava il liceo scientifico ed era un appassionato contradaiolo dell’Aquila. Avrebbe compiuto 18 anni ad aprile. Il minorenne stava tornando a casa a piedi ed aveva con sè il borsone da calcio. Un automobilista di passaggio ha notato la borsa e poco più in là, fuori dalla carreggiata, il ragazzo riverso a terra. Immediati i soccorsi. Al giovane è stata praticata la rianimazione sul posto e poi trasferito al pronto soccorso ma per lui non c’è stato nulla da fare. I carabinieri stanno cercando l’auto che l’ha investito e che non si è fermata a soccorrerlo. La Robur esprime in una nota “un profondo cordoglio per la tragica scomparsa del giovane tifoso Arturo Pratelli, 17enne tra i fondatori del gruppo dei Boys e sempre al fianco della Robur. La presidente Anna Durio, i dirigenti, i calciatori, i tecnici, i dipendenti e i collaboratori tutti porgono le più sincere espressioni di profondo cordoglio alla famiglia e agli amici di Arturo”. Anche i Fedelissimi commentano: “non ci sono parole che possano esprimere il nostro dolore per una morte così assurda e crudele. Stringiamo in un abbraccio infinito la famiglia, il babbo Vincenzo e con la morte nel cuore rivolgiamo un pensiero ad Arturo che rimarrà per sempre nei nostri cuori”.