I grillini devono scegliere: infrazione o reddito. Altri 5 miliardi da tagliare

Il tempo stringe. I grillini stanno tirando la corda fino a spezzarla. Alla fine si è arrivati al bivio: il realismo europeo o le favole elettorali. Anche Matteo Salvini invita i suoi alleati a “darsi una regolata”. La trattativa con l’Ue sulla manovra va avanti ad oltranza ed entro lunedì 17 dicembre bisogna chiudere. Il passo da compiere è significativo: manca uno 0,3% del Pil, scrive l’ANSA, 5 miliardi. Del resto le prospettive economiche del Paese non sono rosee. Il Pil quest’anno, secondo Bankitalia, crescerà dello 0,9% rispetto alle precedenti stime dell’1,2%. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha attaccato il reddito di cittadinanza che piace “all’Italia che non ci piace”. Luigi Di Maio ha replicato che “a noi l’Italia piace tutta”. Ma il lunedì incombe. E’ il giorno in cui i capi di gabinetto dei commissari Ue devono decidere se preparare o meno la procedura contro l’Italia che finirebbe poi sul tavolo del Collegio di mercoledì. Alla Commissione sembra ancora una cifra troppo alta. Per questo ha chiesto maggiori dettagli anche per chiarire la reale dimensione delle spese in questione, prima di vincolarsi ad una cifra definitiva sulla flessibilità che è in grado di concedere. Resistono i dubbi sulla qualità delle misure: ritardare l’entrata in vigore di quota 100 e reddito, non fa che spostare il problema del deficit e debito al 2020 e 2021. Un dubbio però superabile, visto che rinviare il problema non è in conflitto con le regole. Il lavoro sui numeri proseguirà per tutto il fine settimana. Tria sarà in contatto telefonico con Dombrovskis e Moscovici. Ma il rientro a Roma era necessario per rifare il punto, a metà negoziato, sui margini di manovra entro i quali può continuare a muoversi. Le parole di Giorgetti sul reddito di cittadinanza sono suonate come un attacco, che ha portato Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato, a chiedere rispetto alla Lega. “Stupiscono le parole di Giancarlo Giorgetti. Ma la sostanza è che i grillini devono essere realisti ed ammettere che il reddito di cittadinanza non serve e fare il bene del Paese. Forse ammetteranno di avere illuso gli elettori. Forse perderanno voti. Ma almeno inizieranno a fare i fatti e a non raccontarsi favole.