Una Cantata di Natale in omaggio alla città dell’Aquila

A proporla Accord Phoenix nella suggestiva cornice della Basilica di San Giuseppe Artigiano. Protagonisti della serata il Coro dell’Accademia Filarmonica Romana, il direttore Mons. Paolo Colino, canonico prefetto della musica per la Basilica di San Pietro e l’organista Alessio Pacchiarotti, organista sostituto per la medesima. Ingresso libero. Appuntamento domenica 16 con la Cantata di Natale presso la Basilica di San Giuseppe Artigiano alle ore 17.30. Monsignor Paolo Colino, talentuoso, sanguigno e vulcanico, è una vera e propria istituzione nell’ambito della musica sacra. La sua vita è sempre corsa sull’unico binario di musicista e sacerdote, due servizi che si sono fusi nella bellezza artistica, via per lui privilegiata per entrare in contatto con Dio. Nato a Pamplona il 25 gennaio del 1934, da bambino ascoltava le canzoncine materne e la musica paterna (il padre suonava nella Banda della Guardia Civil) e cantava nel coro parrocchiale. In Seminario, impressionato dalla bachiana “Passione secondo Matteo”, decise di intraprendere gli studi di musica sacra, oltre a quelli filosofici e teologici. Giunto a Roma nel 1957, subito dopo l’ordinazione sacerdotale a San Sebastian, e laureatosi in filosofia e teologia presso la Lateranense, ha conseguito il magistero in Composizione, Musica sacra e Direzione corale seguendo i corsi del Pontificio Istituto di Musica Sacra (tra i docenti anche Domenico Bartolucci). Cultore del canto gregoriano, di Palestrina e Bach, Mozart e Perosi, Pablo Colino nel corso della sua carriera è stato anche nel 1985 assistente di von Karajan in San Pietro nell’esecuzione della Kroenungsmesse eseguita dai Wiener Philarmoniker per papa Giovanni Paolo II nell’Anno della musica. Un altro concerto insolito fu quello dell’ottobre 1986, a cinquant’anni dall’inizio della Guerra civile spagnola: il coro di Pablo Colino eseguì presso l’Accademia Spagnola di San Pietro in Montorio dodici canti del periodo, sei franchisti e sei repubblicani, un unicum mai più ripetuto. Numerosissimi i suoi concerti soprattutto in Italia, ma anche in Spagna, Svizzera, Ungheria, Romania, Stati Uniti, Russia, Germania e in altri Paesi. Vanno ricordati anche i Concerti di Natale trasmessi dalla Rai da Assisi, i mottetti del cardinale segretario di Stato del primo Novecento Rafael Merry del Val, i concerti con solisti come Montserrat Caballé e la figlia Montserrat Martì. Pablo Colino è solito dire che un canto natalizio ben eseguitovale più di mille omelie e considera riuscito un suo concerto quando non solo gli ascoltatori, ma gli stessi interpreti restano alla fine pervasi da quella commozione, derivata dalla bellezza del messaggio religioso trasmesso, che consente loro di avvicinarsi a Dio. Il viaggio natalizio che Colino propone – e che non mancherà di emozionare – si snoda lungo un percorso che intercetta canti popolari e canti sacri, oltre che paesi diversi. La parte del leone la fa Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, personalità poliedrica: eccellente musicista, poeta raffinato, oratore capace di trascinare le folle, teologo di qualità e fondatore di un ordine religioso. Ma in cartellone anche pagine di A. Machin e Ch .Adolphe Adam, con Minuit, chrétiens, composto nel 1847 che fu, molto probabilmente, il primo brano musicale in assoluto trasmesso dalla radio. Il concerto si chiude con il latino solenne della Chiesa Cattolica che risuona nel tradizionale AdesteFideles, canto popolare anonimo di origine probabilmente irlandese, che fu trascritto nella prima metà del Settecento da Sir John Francis Wade per un coro cattolico di Douai, cittadina del nord della Francia e importante rifugio per i cattolici irlandesi perseguitati in patria in quel periodo.