La vitiligine non fa più paura, non si cura ma si può trattare

Tra le malattie più fastidiose ci sono quelle i cui effetti sono visibili chiaramente alle altre persone. Oltre al danno fisico, c’è quello psicologico di sentirsi osservati e giudicati. È il caso della vitiligine, una malattia che colpisce i melanociti. A essere aggredite sono le cellule della pelle produttrici della melatonina. Quest’ultimo è il pigmento che è responsabile della colorazione della cute, infatti provoca macchie bianche sull’epidermide, sono delle chiazze ipocromiche o acromiche. A differenza di altre malattie, ad oggi essa non si può curare, ma esistono dei trattamenti. Le domande che ci poniamo oggi sono queste: che cosa è la vitiligine? Come si manifesta? E’ possibile coprire la vitiligine con i tatuaggi? Quali sono gli altri modi per coprirla? Lo scopriamo insieme nel post.

La vitiligine non fa più paura

Innanzitutto è importante imparare ad accettare il problema. Ad esempio Lee Thomas, volto molto popolare, ha deciso di non nascondersi. Aveva 25 anni ed era da un barbiere in Kentucky, dove all’epoca lavorava. “Mi ero appena fatto tagliare i capelli” racconta l’anchorman americano, vincitore di un Emmy. “Guardandomi allo specchio, ho visto una macchia di pelle più chiara, grande come un quarto di dollaro”. Man mano le chiazze apparsero in faccia e sulle mani. La visita da uno specialista di New York gli confermò l’esistenza del problema. Aveva la vitiligine, una malattia cronica della pelle caratterizzata dalla comparsa sulla cute di macule non pigmentate. Per essa non esiste una cura risolutiva, ma solo trattamenti che possono ridurne i sintomi.

Cos’è la vitiligine

Questo problema si riscontra indistintamente sia nelle donne sia negli uomini. Si manifesta soprattutto tra i 10 e i 20 anni. La vitiligine non è assolutamente contagiosa. I più esposti sono i diabetici, chi soffre di ipo e ipertiroidismo, alopecia areata e anemia perniciosa. In base al numero e alla manifestazione delle chiazze abbiamo la forma universale, che riguarda quasi tutto il corpo; quella generalizzata, diffusa in più zone. E infine quella localizzata. A sua volta può dirsi focale se colpisce pochi punti in una piccola zona. O anche segmentale se interessa solo un lato del corpo e una singola zona. La più rara in assoluto è la vitiligine localizzata segmentale. La forma più comune è quella bilaterale. Le chiazze sono disposte in modo simmetrico su tutti i lati del corpo. C’è anche quella acrofacciale. In questo caso le macchie riguardano soltanto i punti estremi e il volto. E quella perinevica in cui la macchia forma un alone bianco attorno ad un neo.

La perdita di melatonina causa la vitiligine

Sono parecchie le ipotesi sull’origine della malattia. Tutti i ricercatori concordano sul fatto che la causa della comparsa sia la perdita della melatonina. Si ipotizza sia una malattia di origine autoimmune dove il sistema immunitario attaccherebbe i melanociti. Si è arrivati a questa ipotesi perché un terzo dei casi presenta familiarità. Ovvero la malattia è presente tra più membri della stessa famiglia. Altri la classificano come patologia con fondamenti genetici.   Tra le origini possibile anche un fenomeno di stress ossidativo per eccesso di perossido di idrogeno. Ma anche il funzionamento anomalo del sistema nervoso o la produzione di molecole tossiche da parte degli stessi melanociti. Ma anche eventi traumatici o agenti esterni tossici. Infine scottature gravi scottature o disturbi alimentari e digestivi. Essa si riconosce dalle macule. Le chiazze con il tempo possono estendersi ad altre parti del corpo. A volte la situazione è stabile per lungo tempo. In casi rari tra i sintomi di un peggioramento c’è associato il prurito. Le zone in cui le macchie tendono maggiormente a manifestarsi sono le mani, il volto, i piedi e i genitali. Spesso si presenta su barba, capelli, peli, ciglia e sopracciglia. La depigmentazione potrebbe anche colpire le labbra e la retina o il colore degli occhi, ma non c’è perdita della vista.I sintomi tendono a peggiorare in primavera.

Come si può agire sulla vitiligine

La patologia tendenzialmente peggiora nel tempo e non è possibile una cura risolutiva. Ma i sintomi si possono ridurre attraverso dei trattamenti. Sono in vendita prodotti di dermocosmesi. Una volta applicati diminuiscono la differenza di colore tra le macchie e il resto dell’epidermide. Ci sono anche delle creme cortisoniche. Queste si impiegano in particolare durante le manifestazioni iniziali. Aiutano la ripigmentazione per ridurre l’infiammazione. A rispondere meglio alla terapia sono i bambini. Per apprezzare dei risultati tangibili servono almeno 3-6 mesi. La terapia deve andare avanti per un biennio. I farmaci in alcuni casi possono bloccare la diffusione delle macchie bianche e ripristinare il colore originale. A prescriverli è il medico di famiglia o meglio ancora il dermatologo ma in condizioni specifiche. Mai seguire una cura fai da te. Per la ripigmentazione della pelle ci si può sottoporre alla fotochemioterapia con raggi UVA o a raggi UVB. Gli esperti consigliano l’uso abbinato di integratori e di farmaci. Si sta studiando anche il trapianto dei melanociti. È bene usare creme con protezione solare per schermare l’area depigmentata dalle scottature. Per risolvere l’inestetismo c’è chi ricorre al tatuaggio di pigmento nelle macchie. La forma più efficace è il trucco permanente o micropigmentazione. Si tratta di un tatuaggio che copre la parte della pelle depigmentata con il colore della pelle dell’area di norma pigmentata. Attraverso la micropigmentazione si effettua un camouflage. Si inseriscono infatti dei pigmenti color pelle nel primo strato del derma così si copre la zona ipopigmentata. Il trattamento consiste in un colloquio iniziale con un test di colore per decidere al meglio la tonalità giusta. Poi dopo un mese e mezzo si effettua la micropigmentazione. Di solito sono necessarie due sedute, a volte anche di più. Tutto dipende da quanto estesa è l’area da trattare. I risultati sono buoni soprattutto grazie ad una tecnica duratura e poco invasiva. Poi però serve un ritocco almeno annuale.