Palermo. Arrestato Settimo Mineo il nuovo padrino, l’erede di Totò Riina

Il 29 maggio scorso la Cupola di Cosa nostra ha eletto il nuovo Padrino. I capi delle famiglie di Palermo dopo 25 anni hanno dovuto scegliere l’erede di Totò Riina. Il nuovo Dio della mafia siciliana è l’ottantenne Settimo Mineo, ufficialmente gioielliere con negozio in centro, il più anziano fra i boss della mafia siciliana. Il giudice Falcone l’aveva arrestato nel 1984 e lui aveva detto all’interrogatorio. “Non so di che parla, cado dalle nuvole”. Il mandato di Settimo Mineo si è già concluso. All’alba, la procura di Palermo diretta da Francesco Lo Voi ha fatto scattare un maxi blitz dei Carabinieri nei confronti di 46 fra boss e gregari. Tra i fermati c’è anche il capo dei capi che avrebbe dovuto inaugurare la nuova era mafiosa. “Lo zio Settimo è devoto”, dicevano di lui i mafiosi. Devoto a Cosa nostra. Rischiò di essere ucciso nel 1982, nell’agguato in cui morì il fratello Giuseppe. Un altro fratello, Antonino, era stato assassinato sei mesi prima, davanti alla gioielleria di famiglia. Settimo si guadagnò sul campo la stima di Totò Riina e dei suoi fedelissimi. Anche quando fu arrestato, chiamato in causa dalle dichiarazioni del primo pentito di mafia, Leonardo Vitale, all’inizio degli anni Settanta. Poi, Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno aggiunsero altre rivelazioni e Mineo venne condannato al primo maxi a 7 anni, ridotti in appello a 5 anni e 4 mesi. Il boss di Pagliarelli è stato riarrestato, dalla squadra mobile, nel 2006 e ha scontato un’altra condanna, a 11 anni. Ma non ha mai avuto un cedimento in carcere. Mineo ha assunto il ruolo di gran mediatore, di garante per tutte le famiglie. I Carabinieri lo hanno seguito mentre tesseva la sua rete di alleanze per ottenere il più ampio consenso. Il nuovo capo dei capi non utilizzava telefonini, e camminava molto a piedi. Era lui che andava a trovare i mafiosi delle altre famiglie, un modo per evitare rischiosi summit. Ma il nuovo capo dei capi non è passato inosservato. Aveva anche ottenuto il passaporto, per andare negli Stati Uniti, ma il visto gli è stato negato.