Papa Francesco cambia il Padre Nostro: è la preghiera più diffusa

Dopo decenni arriva la riforma del Padre Nostro, la preghiera insegnata da Gesù ai suoi discepoli. L’Assemblea della Cei ha approvato la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano, a conclusione di un lungo percorso. Il testo sarà mandato in Vaticano per l’ultima verifica. Nella nuova versione del Padre Nostro, al posto di “non ci indurre in tentazione”, è stato inserito “non abbandonarci alla tentazione”. Lo stesso cambiamento vale anche per l’inizio del Gloria che si arricchisce con la frase: “pace in terra agli uomini, amati dal Signore”. L’intento dei vescovi è di rilanciare l’impegno della pastorale liturgica. Alla base della modifica un problema di traduzione che secondo gli esperti potrebbe portare i fedeli ad una visione distorta dell’amore di Dio verso gli uomini, rischiando di ingenerare equivoci, perché Dio non può di certo indurre in tentazione i suoi figli.

Il Padre Nostro

E’ la più conosciuta e diffusa delle preghiere cristiane, quella che, secondo il Vangelo di Luca fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli che gli chiedevano come dovessero pregare. La sua versione andava ritoccata e a dare l’assenso era stato anche Papa Francesco. Un po’ di tempo fa aveva ammesso che Dio che ci induce in tentazione “non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice “non mi lasci cadere nella tentazione”: sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”. “Quello che ti induce in tentazione è Satana, quello è l’ufficio di Satana”. Anche in Francia dopo anni di discussioni sulla giusta traduzione, la nuova versione francese non include più il passaggio ne nous soumets pas à la tentation – non sottometterci alla tentazione -, che è stato sostituito con una versione ritenuta più corretta. Si tratta di ne nous laisse pas entrer en tentation, non lasciarci entrare in tentazione.