L’operato della Raggi nuoce ai grillini: scatta il piano B

Matteo Salvini era già con le mani sulla spina pronta a staccarla. In un colpo solo sarebbe caduta Roma e il Governo. Ma Virginia Raggi si è salvata. Nel processo che la vedeva imputata per falso in relazione alla nomina di Renato Marra alla direzione Turismo del Campidoglio, esce indenne. Il sindaco al momento dell’assoluzione è scoppiato in un pianto liberatorio. Ha vinto due volte: sul piano giudiziario e a livello politico. Ora non sarà costretta a dimettersi. Ma Libero Quotidiano osserva che “alcune malelingue ipotizzavano che i vertici del Movimento avrebbero accolto di buon grado le dimissioni della sindaca, il cui operato nuoce all’immagine dei pentastellati”. C’è chi maligna che sia scattato quindi il piano B per portare alla dimissioni della sindaca e creare il classico incidente politico che giustifichi il voto a marzo. La Raggi era accusata di falso per avere dichiarato alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, di avere deciso da sola la nomina a capo della direzione Turismo di Renato Marra, senza consultare il fratello del candidato (Raffaele) che all’epoca era capo del personale. La circostanza sarebbe smentita dalle chat in cui Raggi rimprovera l’ex capo del personale per l’aumento di stipendio a Renato Marra. Per la stessa vicenda Raffaele Marra risponde di abuso di ufficio in un processo a parte.