Ci ritroviamo io e te

“a volte prevale la sensazione di non essere compreso, e come uno sconosciuto mi avvicino o mi tieni vicino. Mi muovo come un cieco nella mia cecità là nei tuoi paraggi senza mani a guidarmi su dove andare per raggiungerti e intanto è già sera, un altro giorno si è consumato in attesa di un qualcosa che non è neanche oggi giunta! “ Vincenzo Calafiore Ci ritroviamo ogni mattino al sorgere del sole, col primo pensiero e come primo pensiero, da sponde diverse di mare, come tante altre situazioni di attesa nel quotidiano divenire. Albe durante le quali noi come esistenze rimaniamo sospese in attesa di un qualcosa o di qualcuno, magari di un sì della vita per ritrovarci come a un approdo felice, a una meta raggiunta. Ed invece siamo lì in quella sospensione né cielo né mare, niente. Ma questa Tu lo sai non è vita, ma una sorta di attività “ strumentale e vicaria “ o meglio dire una vice-vita alla quale è difficile sfuggire: è una rete che non risparmia nulla, tutto finisce ne suo ventre enorme, un imbuto che tutto ingoia. Forse di noi rimarrà un’autobiografia e le mille vicende riflesse ad uno specchio di vita immaginata e mai assaporata, tranne che in quei fugaci spazi concessi da un totale inesatto. La “ felicità “ o meglio la mia felicità sta tutta lì in quell’immagine affissa al mio desiderio di incontrarti fuori dalla mercé, o dalla portata di tutti, perché non è così, la felicità va conquistata giorno per giorno, gradino per gradino come fosse un sole al sorgere; come un’alba che si presenta nella sua verginale tunica al di sopra di ogni singolo destino. I pensieri forse altro non sono che inevitabili simbolismi di vagoni e di rotaie su cui scorre una vita in cui di continuo si compongono e si scompongono, si separano nuclei d’improvvisata felicità, rapportati alle stagioni dell’anima, ai fatti, agli eventi, alle occasioni del vivere, all’immancabile richiamo di un amore sostenuto da cuore e anima, ma anche soggettivo per raggiungere le intime segrete riflessioni sullo scorrere del tempo più di assenze che di latenti presenze. Emozioni accelerate o ritardate come le immagini che scorrono fuori dai nostri occhi come fossero un finestrino, mischiandosi e confondendosi alla velocità dell’emozione. E ancora mi emoziona il vederti!! Questo io lo so.. Quello che non so o che non riesce il mio cuore a comprendere è il perché la felicità sfugge sempre di mano.. e nulla rimane, neanche gli ultimi attimi lunghi di un’eternità o saranno le eterne attese in un attimo tutte risolte, nei momenti conclusivi di ogni viaggio a te. Non è di amore ristretto tra due che si tratta, ma di amore verso l’umana esistenza. Se noi provassimo a guardare con occhi non sospetti chi ci sta vicino forse potremmo davvero cominciare solo a pensare di sapere o per lo meno conoscere l’Amore; e non ci sarebbero necessità di frontiere, o di leggi, palazzi di giustizia che la esercitano mai nella luce ma nei chiari scuri d’una coscienza prezzolata o peggio ancora soggiogata da un conto in banca, da un’illusa carriera chissà in che cosa… Io e te lo sappiamo bene che quel fatidico “ momento conclusivo” di ogni nostro viaggio assieme o in solitudine, nel momentaneo distacco altro non è una nuova partenza verso un’altra meta. C’è in questo, spirito di avventura, c’è ansia di conoscenza e di scoperta dell’uno, dell’altra via via di un’intera umanità! C’è voglia di conoscere cosa sia o cosa ci sia o potrebbe esserci in un sorriso, in una mano tesa, in una cortesia, in una parola, in un gesto che tenda a dare significato, come sale che scaccia via quel sapore scialbo e insignificante. Se almeno per una volta facessimo a meno delle mezze bugie, delle verità celate, forse potremmo immaginare quanto lungo e pieno di ogni cosa bella potrebbe essere il nostro ire verso chissà quale incognita. Quello che si sta vivendo non è vita, neanche vice-vita altro non è che una misera rappresentazione di illusioni, un gioco mentale crudele che illude di avere qualcosa, magari una persona e poi… poi niente nulla. Così ci si rende conto che questa – magica visione della vita – è una semplice illusione, frutto dell’immaginazione forse di come lo vorremmo, un sogno, è un qualcosa che non è vera ma ne hai necessità per continuare a credere che un giorno l’amore o la vita stessa possa bussare alla porta, magari non lo riconoscerai e continuerai stando seduto dietro un finestrino di un treno che corre all’impazzata a vedere la tua vita scorrere. Scoprirai che alla fine del viaggio quando scenderai da quel vagone, di essere invecchiato con poca forza nelle mani per stringere un bastone, e tremuli passi su un marciapiede costellato di allusive immaginazioni che fin qui ti han portato senza amore. Ci ritroviamo io e te, inseparabili nella nostra semplicità di un ti amo ineguale come i passi di un tango passionale e vitale.