Sila-La ‘Pietra Margherita dei Briganti’ val Bene un Tesoro !

       Da sempre fa parlar di sé, la mitica Pietra denominata di Margherita ( a circa 1.500 m. s.l.m., in Sila grande, versante Celico – CS).Si tratta di un raro,antichissimo e gigantesco,monolite di granito-cristallino,che di quell’angolo selvaggio e remoto dell’Altopiano ne è gran simbolo e testimone, austero richiamo, sicura attrattiva. Siamo al cospetto di un libro di storia geologica della Sila di altissimo prestigio e valore. ‘Guardiani e custodi’ d’eccezione della Pietra sono dei robusti faggi che appaiono come in simbiosi con l’ingombrante minerale.

Si racconta, tra mito e leggenda, ma anche con qualche riferimento più circostanziato,tramandato da generazione in generazione, che intorno alla grande pietra di Margherita si radunassero alcuni briganti, per spartirsi il bottino e per programmare altre scorrerie. Ma anche per gozzovigliare e predisporre le armi.

I vecchi saggi raccontano di un  sito-ritrovo, prediletto dai briganti,per concertare le scorrerie. Certa credenza popolare, addirittura, ha ereditato  una quasi convinzione, quella che nell’area del sito geologico, dove insiste il monolite, è stato sepolto un autentico tesoro:il frutto della conquista dei fortini dei nobili e delle grandi masserie del tempo. La tradizione orale – intrisa di racconti a volte fiabeschi e dalla sempre più ingombrante leggenda, che ha come alleata una buona dose di sfrenata fantasia – è giunta fino ai tempi attuali. Pertanto, allorquando si fa il seppur minimo accenno alla celebrata Pietra di Margherita, c’è sempre qualcuno che fa riferimento a  quel  forziere che nasconde un grande tesoro: il tesoro dei  briganti ! Ma se il tesoro (si va anche nel dettaglio:monete d’oro e monili d’argento, d’inestimabile pregio e di rara fattura) è solo nella mente di grandi sognatori, fantasiosi viaggiatori e nel vociare di comuni cittadini, l’ambiente che ‘ospita’ la grande Pietra è, ancora, oggi un luogo imprendibile, per questo affascinante, protetto da spessi e inossidabili silenzi, interrotti da gradevolissimi ‘rumori’ di un microcosmo di esseri viventi. Un territorio caratterizzato da un’impenetrabile boscaglia di conifere, faggi ed aceri montani. Siamo nell’area sottostante a Monte Scuro ( 1.633 m.s.l.m.), territorio scosceso e ricco di risorse idriche, di vegetazione spontanea, di un adeguato corredo floreale, di piante officinali e di conifere maestose, dove si distinguono, svettanti, i pregiati abeti bianchi.

L’area montana di Margherita, infatti, è un ambiente silvestre per antonomasia, uno dei versanti boscati più ricchi di biodiversità della Sila, con un paesaggio mozzafiato,unico. Un gioiello di estetica e di integrità naturalistica.In una recente escursione – l’amenità dei sentieri non ufficiali e molto accidentati è qualcosa di ammaliante e si resta estasiati dalla variabilità delle essenze e dai profumi del bosco – quello che si è presentato davanti ai nostri occhi, ed alla sensibilità comune dei partecipanti, è stata l’incomparabile suggestione di un’area per molti aspetti remota.

Un luogo d’incanto e di contemplazione.

Le voci delle creature alate – che ci hanno accompagnato durante l’appassionante passeggiata – ci hanno condotto in una sorta di proiezione ancestrale, un mondo da preservare, per l’integrità dell’intero ecosistema. Ci siamo trovati al cospetto di un ambiente primigenio, da custodire per le future generazioni che hanno il diritto di ‘godere’ di questo autentico gioiello della Natura. Ecco, la preservazione di questo rilevante bene naturalistico. Questo è un aspetto fondamentale, imprescindibile, perché le incursione dei ‘briganti moderni’ hanno altre mire e raccapriccianti ambizioni, con forti ipoteche su un patrimonio di rilevante interesse comunitario. In relazione alla particolarità del sito petrografico dell’area di Margherita, della qualità del territorio montano, della sua straordinaria posizione e integrità delle sue originarie vestigia, è stata avanzata  l’idea che diventi un Sito di particolare Interesse Storico Monumentale e Ambientale. Di questo rarissimo monolite silano e del suo ambiente sitografico, se ne propone la  integrale tutela da sostanziare con ogni utile azione di prevenzione da qualsiasi tipo di manomissione, vandalismo, alterazione dei luoghi. L’obiettivo da perseguire nel breve periodo? Fare in modo – sostiene l’agronomo-ambientalista, Aurelio Morrone – che questo gioiello mineralogico della Sila, la  Pietra di Margherita, venga inserito nei circuiti storico-artistici dell’Altopiano della Sila.Iniziative ed attività, che saranno programmate, dovranno rispondere alla logica della sostenibilità. Non è immaginabile – dichiara ancora Morrone – una direttrice di promozione diversa da quella che dovrà prevedere uno sviluppo ecologico-turistico-ambientale e culturale, che sappia essere in linea con gli orientamenti tesi a perseguire una vita all’insegna del godimento del benessere diffuso dei cittadini,nel rispetto più rigoroso della Natura! Dal sito di Margherita (Sila), 22.09.2018