Crotone, al capolinea la problematica della gestione dei servizi. Dopo il fallimento dichiarato in seguito alla sentenza del tribunale di Crotone in data 16/17 luglio u.s. sarà licenziato tutto il personale

Al peggio non c’è mai fine. Una vecchia battuta che non trova una diversa affermazione quando si vuol dire che tutto procede in peggio, a Crotone il peggio è vissuto dai lavoratori in genere. La città di Pitagora, tutti i politici si riempiono la bocca per quello che ha rappresentato e per ciò che dovrà ancora rappresentare, continua a perdere occupazione a causa di una pessima politica regionale e nazionale. E scrutando l’orizzonte non s’intravede alcuna inversione di rotta, in nessun settore. Anche l’attuale Governo è sulla scia del precedente: annunci all’indirizzo della Calabria tanti, risoluzione dei problemi nessuno. Dopo trenta mesi, senza percepire stipendio in questo periodo, tutto il personale impiegato nella società Gestione Servizi Spa sarà licenziato. Si tratta di cinquantotto persone, la gran parte con famiglie e figli a carico, che si sommeranno ai tantissimi disoccupati del crotonese a causa del fallimento della Società dei Servizi Spa. Le OO.SS. a seguito di questa sentenza che ha determinato il fallimento della Società Gestione Servizi, ed a seguito dell’incontro del 29 agosto avvenuto tra le OO.SS. e il Curatore della Società Gestione Servizi Spa in liquidazione presso il Dipartimento lavoro della Regione Calabria, hanno convocato giorno 3 settembre un’apposita riunione per discutere di come salvaguardare i destini dei lavoratori, pur essendo consci – hanno affermato i sindacalisti – della inevitabilità della procedura attivata dalla Curatela. Adesso per i sindacati c’è da lavorare per fare entrare tutti i lavoratori nel bacino della legge regionale delle società partecipate : in base alle qualifiche e alle professioni ci sono le condizioni, quantomeno, perché facciano parte della lista dei lavoratori ex partecipate. Ciò potrebbe significare farli partecipare a dei particolari contratti di formazione. “È pazzesco – ha dichiarato Fabio Tomaino della Uil – che ogni volta si apre il cilindro delle questioni e si tirano fuori situazioni debitorie di milioni di euro come fossero bruscolini. Le società partecipate annunciano debiti di milioni di euro con tantissima facilità come se nulla fosse. E’ gravissimo ciò che scrive la curatela di una situazione debitoria di otto milioni di euro. La verità – ha detto Tomaino – che la trasparenza in queste società partecipate è inesistente. La società gestione servizi non aveva i requisiti per essere smantellata giacché gestiva molti servizi di pubblica utilità” ed oggi questi servizi sono carenti”.