Presidenziali Brasile. Ignacio Lula da Silva non potrà candidarsi

Il tribunale supremo elettorale brasiliano (Tse) ha bocciato la candidatura di Ignacio Lula da Silva. L’ex presidente quindi non potrà essere candidato alle presidenziali del 7 ottobre. La decisione è stata presa in seguito alla sua condanna per corruzione confermata in Appello. Gli avvocati di Lula hanno già fatto sapere che ricorreranno alla Corte Suprema contro la bocciatura da parte del Tse. Quattro dei sette giudici hanno votato contro la candidatura di Lula e uno solo a favore. Altri due giudici dovevano ancora votare, ma a quel punto la maggioranza per la sentenza era già raggiunta. Lula sta scontando una condanna di 12 anni per corruzione e riciclaggio di denaro sporco, ma è il favorito alle elezioni presidenziali in programma quest’anno nonostante sia in prigione. Secondo la legge brasiliana, Lula non è idoneo a candidarsi. L’ex presidente e i membri del suo Partito dei lavoratori avevano sperato che il Tribunale supremo elettorale, che prende le decisioni definitive sulle candidature, gli permettesse di correre. Lula ha a lungo sostenuto che la sua candidatura era legittima “perché la sua condanna era una farsa”. Si profila un nuovo braccio di ferro tra l’ex presidente del Brasile e i giudici. A marzo scorso c’è stata la condanna a 12 anni di carcere per corruzione. Prima di consegnarsi alle forze dell’ordine e scontare in carcere la condanna Lula si barricò nella sede del sindacato metallurgico protetto dai suoi sostenitori. Alla fine, dopo una serie di trattative, si consegnò alle forze dell’ordine.