Migranti. Tajani attacca Salvini: “Non si riducono i flussi chiudendo i porti”

Antonio Tajani spera che Matteo Salvini “si ricreda, torni a casa. È un esecutivo in cui tutto è incerto e contraddittorio. Forse mangerà un panettone scaduto non credo la colomba. Sui problemi concreti non si capisce che posizione abbia. Ad esempio, sta con i No Tav che aggrediscono e sfasciano tutto o con la polizia che li contrasta? Come possiamo sostenere un governo che invece di garantire la costruzione delle infrastrutture necessarie al Paese, vuol tornare indietro?”. E’ quanto dichiarato dal vice presidente di FI in un’intervista a Il Giornale. In tema di immigrazione Tajani non condivide Matteo Salvini. “Non si riducono i flussi chiudendo i porti, quella è l’ultima tappa ma bisogna impedire che gli immigrati partano dalla Libia e prima ancora dall’Africa subsahariana. Serve una strategia a largo spettro per capire la crisi di quei Paesi, i cambiamenti climatici, l’espandersi del terrorismo, da Daesh a Boko Haram, l’origine dei flussi. Solo favorendo la crescita dell’Africa avremo dei risultati. Berlusconi ha sempre parlato di un Piano Marhall, mi fa piacere vedere ora che in un’intervista al Washington Post Salvini riconosca che questa è la via giusta. E credo che il governo si sia anche reso conto di aver sbagliato a scegliere i suoi alleati nei Paesi di Visegrad. Loro dicono “Non vogliamo l’invasione dei musulmani”, ma ho parlato con ragazze etiopi che avevano la croce al collo e facevano racconti raccapriccianti: erano state violentate, i loro padri e fratelli uccisi perché si ribellavano. I Paesi dell’Est, che rivendicano le loro radici cristiane, rifiutano anche loro. Sull’immigrazione io sono per la forza, non per la violenza. E premia di più”.

Il rilancio di FI

Antonio Tajani è impegnato nel rilancio di una Forza Italia “di nuovo protagonista del centrodestra”. “Ho chiesto a Berlusconi di candidarsi e di farlo nel Sud, che questo governo ha dimenticato”. Ad annunciarlo il presidente del Parlamento europeo nell’intervista a Il Giornale. “Il rilancio del partito partirà dalle liste civiche e dai giovani, che non hanno più referenti”. Il vice presidente di FI critica il decreto dignità e suggerisce. “Perché il governo non chiede una verifica alla Corte dei conti, organismo indipendente, sugli effetti del dl dignità? Per me, le previsioni dell’Inps sono ottimistiche. Questo decreto sembra scritto dalla sinistra, dalla Cgil, non so come la Lega possa accettarlo. Noi lo avversiamo e abbiamo portato avanti una fortissima azione per i voucher in turismo e agricoltura”.