Accompagnatrici tra cinema e criptovalute

Il cinema offre uno spaccato realistico del mondo che ci circonda. A volte entra in gioco la fantasia, nella maggior parte dei casi i registi si ispirano a storie reali, a vicende di cronaca. E’ il caso di Under The Silver Lake, un film che presenta uno spaccato sociale e della realtà che ci circonda. Sotto il lago d’argento è un recente film di David Robert Mitchell con un protagonista trentenne, Sam (Andrew Garfield) che vive a Los Angeles tra aspiranti starlet e attiviste. Dietro l’angolo c’è Sarah (Riley Keough) disponibile ad un’avventura con il protagonista. Ma questa situazione viene meno per la misteriosa sparizione della ragazza. Sam trascorre le sue giornate ad indagare sul mistero che sembra legato alla morte di un miliardario. Il film conduce Andrew Garfield lungo i sentieri di una confusa peregrinazione tra il surreale e la paranoia, soprattutto tra i luoghi comuni di una new age di Hollywood fatta di attrici di seconda serie che fanno le escort, disinibita libertà sessuale con tanto di esibizioni di nudità. Ma anche luoghi nascosti e segreti. E’ unb viaggio e una ricerca tra la Città degli Angeli ed i suoi lati più oscuri e meno noti. Non c’è infatti solo il red carpet, ma una città differente. Un film che dipinge il sottobosco del mondo dello spettacolo, che si prende gioco delle teorie che fanno presa tra giovani che vivono solo di fantasie e sogni. Il tutto condito da erotismo e trasgressione che sfocia in donne che fanno le escort, in disinibizioni. Il film è uno spaccato neoralista di una società fatta di immagine e frivolezze, la stessa che si trova a Los Angeles come a Parigi e Milano. In tutto il mondo il quadro non cambia, soprattutto se non muta il contesto. Sesso, soldi, potere, mondo dello spettacolo.

Under The Silver Lake: la storia

Il registra dipinge Sam come una delle diverse anime perse di Los Angeles. E’ un ragazzo senza lavoro, non ha un centesimo, sta per essere sfrattato dal suo appartamento. Trascorre tutto il tempo a fare sesso distratto con un’aspirante attrice che si presenta a casa sua abbigliata come i ruoli che interpreta. L’altro suo passatempo è spiare dal balcone le vicine con il canocchiale. In questo modo intercetta lo sguardo di Sarah, una bella ragazza bionda che sembra disposta ad intraprendere con lui una relazione. “Ci vediamo domani” promette lei, ma il giorno dopo scompare. Lungo la sua ricerca della ragazza scomparsa Sam scoprirà molti altri misteri metropolitani, con la guida di un autore di graphic novel che sembra saperne molto più di lui. Alla sua terza prova registica dopo The Myth of the American Sleepover e il grande successo horror It Follows, David Robert Mitchell (44 anni) ha firmato un noir urbano prolisso e per molti tratti scontato. Il film parte da un impianto ideale e poi si dipana all’infinito generando tantissime scene e moltissime sottotrame fino al venire meno della comprensibilità della trama. Il protagonista, al centro della scena, è Sam. Ma in realtà è Los Angeles ad essere al centro del film, soprattutto l’immaginario collettivo del contesto di questa metropoli del cinema. In Under the Silver Lake si trovano continue citazioni. Di Hitchcock si vede anche la tomba. Si cita Lynch, passando per Carpenter, De Palma e Polanski. Emerge dalla trama l’attaccamento statunitense per i messaggi subliminali contenuti nella comunicazione mediatica. Messaggi presenti nella comunicazione pubblicitaria, ma anche in quella giornalistica, cinematografica e soprattutto musicale. E’ la musica a rappresentare il fil rouge più intrigante di questo racconto strampalato. L’autore della colonna sonora è il trentenne Richard Vreeland, meglio noto nel mondo musicale come Disasterpeace. Ha messo insieme canzoni “vecchio stile” (vengono descritti come datati i Nirvana e i Cornershop) e spezzoni di hit contemporanee “campionati” dalle auto di passaggio, mescolandoli ad una colonna sonora “originale” che cita ampiamente il cinema del passato, in particolare quello hitchcockiano.

Accompagnatrici e criptovalute

Il mondo rappresentato nel film si trasferisce anche nella realtà virtuale, quella dei social e delle criptovalute. L’industria del sesso si è spostata infatti sul web dove sono disponibili servizi di escort strutturati per avere la visione, la verifica, la prenotazione e il pagamento all’interno di una sola piattaforma, il tutto con alla base le criptovalute e le monete elettroniche. In queste applicazioni di dating i clienti possono navigare e consultare le migliaia di escort disponibili. I profili delle accompagnatrici sono corredati da foto, da video, da descrizione, da disponibilità, da listini. È persino possibile filtrare la ricerca in base a vari criteri, tra cui anche la città. Si mette Milano e si trovano le disponibilità. Un po’ come scegliere un immobile o un’auto. Il web ha sdoganato a tutti gli effetti uno dei mestieri più antichi del mondo. Mediante internet le accompagnatrici lavorano in modo indipendente. Prima dell’era del web per loro trovare clienti era un processo che necessitava di tempo, a volte rischioso e difficile per le escort. Il processo rapido e sicuro del web ha ridotto il tempo dedicato alla verifica dei clienti e alla pianificazione di data, ora e luogo di circa il 70%. Come risultato della pubblicità e del marketing, ci sono piattaforme con migliaia di clienti pre verificati che sono interessati ai servizi di escort. Le escort sul web si fanno pubblicità abbattendo il costo di acquisizione del cliente. In più, visto che i clienti sono pre verificati, l’escort impiega molto meno tempo e sforzi. Il web è così una soluzione più sicura e più economica rispetto al lavoro da organizzare personalmente o utilizzando altri servizi opzionali. I pagamenti in rete avvengono con moneta elettronica o in occasione dell’appuntamento accettati in contanti. Ma la rivoluzione vera sono le criptovalute, inclusi Bitcoin, Ether, Monero, zCash e, eventualmente, Verge e PumaPay. Per tutti i clienti che decidono di usare le criptovalute per effettuare il pagamento, hanno la garanzia di effettuare transazioni totalmente sicure e soprattutto anonime. Realtà virtuale e mondo reale si incontrano e tutto si fonde. Anche il più antico mestiere del mondo si è convertito in criptovalute oltre ad essere sul piccolo e sul grande schermo.